giovedì 29 ottobre 2015

All'asta con i libri di Marotta la dignità di un paese

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Domani l’asta per il «fondo Marotta» di Napoli 

Beni culturali. Domani seconda asta per alcuni rari libri della biblioteca dell'Istituto di studi filosofici di Napoli. Un fondo che raccoglie molte migliaia volumi, testimonianza della storia secolare della cultura italiana 

Adriana Pollice Manifesto 29.10.2015, 0:15 

Domani ci sarà il secondo incanto dell’asta che potrebbe por­tare alla ven­dita di una parte dei volumi della biblio­teca dell’Istituto ita­liano per gli Studi filo­so­fici di Napoli. Dopo il sacco della biblio­teca dei Giro­la­mini, con gli anti­chi tomi ven­duti ille­gal­mente, un altro pezzo di sto­ria potrebbe andare disperso, sep­pure legal­mente. Dal 2009, da quando cioè Giu­lio Tre­monti can­cellò i finan­zia­menti sta­tali all’istituto, la soprav­vi­venza del patri­mo­nio libra­rio rac­colto da Gerardo Marotta, non­ché le atti­vità di ricerca, sono minac­ciate dai debiti. 
A giu­gno scorso fu Equi­ta­lia a bus­sare alle porte di Palazzo Serra di Cas­sano, adesso è uno dei cre­di­tori che ha otte­nuto la messa all’asta di parte dei volumi per pagare il debito accu­mu­lato, volumi sele­zio­nati tra i più pre­ziosi. Il primo incanto (andato deserto) c’è stato il 16 otto­bre (prezzo base 31mila euro) per sedici libri editi tra il XVI e il XIX secolo: tra essi, due cin­que­cen­tine, Vite de’ pit­tori, scul­tori, ed archi­tetti napo­le­tani non mai date alla luce da autore alcuno dedi­cate agli eccel­len­tiss. signori, Eletti della fede­lis­sima citta di Napoli scritte da Ber­nardo De Domi­nici napo­le­tano (stam­pato a Napoli dall’editore Ric­ciardi nel 1742), Geru­sa­lemme libe­rata del 1888, Ele­menti di meta­fi­sica di Anto­nio Geno­vesi edito a Napoli nel 1760. Quest’ultimo par­ti­co­lar­mente caro a Marotta: «Geno­vesi occupò la prima cat­te­dra di Eco­no­mia poli­tica in Europa e da lì com­batté per una mag­giore atten­zione al sociale da parte dell’economia». 
Domani la base d’asta scen­derà a 24.800 euro, ma è pro­ba­bile che andrà deserta. L’appuntamento suc­ces­sivo sarà il 13 novem­bre con le offerte in busta chiusa, prezzo base 5.166,67 euro. «Spe­riamo, tra­mite una rac­colta fondi, di sal­vare i libri – spiega il figlio di Gerardo Marotta, Mas­si­mi­liano – oppure il Mibact potrebbe eser­ci­tare il diritto di pre­la­zione, evi­tando così la ven­dita ai pri­vati». Si è arri­vati a que­sto anche per­ché l’istituto attende dal 2008 la sede acqui­stata dalla regione Cam­pa­nia con fondi euro­pei (i locali ex Coni a Monte di Dio). Con l’arrivo di Ste­fano Cal­doro nel 2010 si è fer­mato tutto e il fitto dei depo­siti ha distrutto eco­no­mi­ca­mente la fami­glia Marotta, che ha per­sino ven­duto la casa di Roma donata dal mate­ma­tico Renato Caccioppoli. 
La biblio­teca è attual­mente dispersa, e quindi non con­sul­ta­bile, tra i locali a paga­mento di Napoli e Caso­ria e l’ex mani­co­mio Leo­nardo Bian­chi (in que­sto caso senza costi). Il con­su­lente del neo­go­ver­na­tore De Luca, Seba­stiano Maf­fet­tone, ha offerto i locali dell’Istituto Colo­simo, il sin­daco di Napoli degli spazi attrez­zati e sor­ve­gliati a Pon­ti­celli in attesa del bando di gara per met­tere final­mente a norma la sede ex Coni. Dal pros­simo anno potrebbe anche arri­vare un soste­gno eco­no­mico da regione e mini­stero. «Senza cul­tura – con­clude Mas­si­mi­liano Marotta – ogni libro è incom­pren­si­bile, a comin­ciare dalla Costi­tu­zione. I cit­ta­dini sono stor­diti dalla crisi e dal mer­cato ma il mer­cato è come l’Eternit: è dut­tile e utile ma può essere letale».

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