giovedì 22 ottobre 2015
Conflitti tra potere politico e potere religioso a Bisanzio
Paolo Cesaretti: Le quattro mogli
dell'imperatore. Storia di Leone VI di Bisanzio e della sua corte, Mondadori, pagg. 180, euro 20
Risvolto
La storia che qui
si racconta si svolge nel cuore del Medioevo, quando l’impero di
Bisanzio era la maggiore potenza del mondo cristiano. Protagonisti della
vicenda, ambientata a Costantinopoli, sono l’imperatore Leone VI (uomo
potente e dottissimo) e le quattro mogli che sposò in successione, a
seguito di un’incredibile sequenza di lutti. La prima gli fu imposta
quando aveva soli 16 anni, per ragioni politiche. Con la seconda aveva
forse avviato un’affaire quando la prima era ancora viva, motivo per cui
le autorità ecclesiastiche disapprovarono il matrimonio. Ma quando
restò ancora vedovo, il clero non si oppose alle nuove nozze, perché
doveva dare continuità alla dinastia. La morte della moglie e del
piccolo appena generato apparvero però segnare la fine delle speranze di
Leone. A generargli un maschio riuscì infine, fuori dal matrimonio, Zoe
“dagli occhi neri”: ma alle nozze “riparatrici” e necessarie per la
legittimità dell’erede, si oppose l’autorità ecclesiastica del
patriarcato di Costantinopoli. Venne così a generarsi un violento
contrasto tra il ruolo imperiale tradizionalmente “sciolto dalle leggi”
(a Bisanzio era l’imperatore il “vicario di Cristo in terra”) e una
Chiesa che ancora non conosceva la distinzione tra Oriente “ortodosso” e
Occidente “cattolico”.
Rino Cammilleri - il Giornale Mer, 21/10/2015
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