lunedì 2 novembre 2015

Furono Togliatti e Putin a uccidere Giovanni Falcone in combutta con Totò Riina per coprire Stefanini



Valentin Stepankov, Francesco Bigazzi: Il viaggio di Falcone a Mosca. Indagine su un mistero italiano, Mondadori

Risvolto
Il 23 maggio 1992, nella strage di Capaci, perdono la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta. Il "Corriere della Sera" che esce quattro giorni dopo l'attentato riporta questa notizia: "tra la fine di maggio e i primi di giugno, Falcone sarebbe dovuto venire a Mosca per coordinare le indagini sul trasferimento all'estero dei soldi del Pcus". Il magistrato, in quel momento direttore generale degli affari penali del ministero della Giustizia, sarebbe stato incaricato di coordinare le indagini su un colossale riciclaggio dei fondi del Pcus in Italia direttamente dall'allora presidente della Repubblica italiana, Francesco Cossiga. In questo libro, Francesco Bigazzi insieme all'allora procuratore generale russo Valentin Stepankov, ricostruisce quelle indagini e ipotizza che gli assassini di Falcone, o meglio i loro mandanti, debbano essere ricercati tra coloro che 22 anni fa vedevano come un'intollerabile, rischiosissima ingerenza l'inchiesta più esplosiva del secolo: quella su Pcus, mafia e partiti fratelli. Venuto a mancare Falcone, nessuno si curò più di dare una mano alla Procura russa.


di Roberto Persico | 29 Gennaio 2016

Falcone è stato ucciso da Cosa Nostra, o forse no. Mai la giurisprudenza ha seguito la "pista russa". Oggi esce in italia un libro che cerca di fare luce sulla vicenda: "Il viaggio di Falcone a Mosca" 
Paolo Guzzanti - il Giornale Sab, 31/10/2015

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