Il Caravaggio torna a Palermo
L’ARTE SI RIMATERIALIZZA
La resurrezione tecnologica del Caravaggio dei misteri Il capolavoro rubato a Palermo nel ’69 è stato il quadro più ricercato al mondo La sua clonazione digitale si trasforma in un evento e in un documentario Sky13 dic 2015 Libero
Si entra nell’oratorio, in una penombra rischiarata dal bianco degli stucchi che prende vita in forma di putti, angeli, santi, uomini e donne colpiti dalla Grazia. Lembi dorati piovono dal soffitto, rievocazione del Cielo infinito. Lo sguardo è diretto verso l'altare ed è lì che si compie il miracolo: dove c'era un vuoto vecchio di decenni ora campeggia il grande quadro, la Natività di Caravaggio, con la sua Madonna dolce e popolana, il Bambino steso sulla nuda terra, l'angelo che scende in verticale ad annunciare l'inaudito: Dio si è fatto uomo e abita tra gli uomini. Un'emozione, che non si riduce per il fatto che quel quadro è in realtà una rimaterializzazione di un’opera scomparsa.
Questa è la storia di varie incredibili vicende che si intrecciano tra loro e generano una storia appassionante come un thriller, un intrigo internazione e l'immancabile pizzico di mistero. Perché si parte da un quadro dipinto dal più fascinoso e perturbante artista di tutti i tempi, Michelangelo Merisi da Caravaggio, dalla sua meravigliosa opera La Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi, dipinta nel 1609, per secoli custodita nello scrigno dell'oratorio della Compagnia di San Lorenzo a Palermo. Poi, in una piovosa notte dell'ottobre 1969, viene rubata in modo rocambolesco: due o tre uomini tagliano la tela dalla grande cornice posta sopra l'altare, la rotolano e se vanno a bordo di una moto Ape. Primo mistero, perché da quella notte non se ne sa più nulla e cominciano le leggende: è stata rubata per conto di Cosa Nostra, qualche boss se l'è sistemata in salotto, è stata bruciata, no, è stata data in pasto ai porci, è sepolta in una landa sperduta delle campagne intorno a Palermo. La Natività diventa una sorta di ossessione, il quadro più ricercato al mondo, in cima alla lista dell'Fbi. E possiede anche una valutazione ufficiale: 20 milioni di dollari. Secondo mistero, o meglio caso straordinario. Adam Lowe, mago della tecnologia, a capo di uno dei laboratori all’avanguardia, Factum Arte, società specializzata nella realizzazione di ricostruzioni perfette di opere d'arte, comincia a pensare che potrebbe realizzare il sogno di far riprendere vita a quell'opera perduta e ormai mitizzata, di cui esistono pochi fotogrammi, quasi tutti in bianco e nero. A questo punto entra in gioco Sky tv. Il progetto è affascinante, i dirigenti ci credono e lo commissionano a Factum Arte. Costo dell'operazione, circa 100mila euro.
Il risultato è davanti agli occhi nel giorno della presentazione dell'opera, ieri mattina, con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in prima fila, perché a lui è stato donato il dipinto «rimaterializzato» e Mattarella a sua volta ha deciso che deve rimanere nell'oratorio di San Lorenzo. Viene spiegata la complessa opera messa a punto da Lowe e dal suo laboratorio: un team di informatici, architetti, specialisti vari hanno dato vita al quadro attraverso tecniche di stampa fantascientifico, poi applicate ad una tela che ha le stesse caratteristiche di quella che aveva usato Caravaggio per dipingere l'opera originale. Per restituire i colori originari sono state utilizzate le scansioni che anni fa il laboratorio stesso aveva effettuato sul trittico Caravaggio della chiesa romana di San Luigi dei Francesi. Lo spiega l’amministratore delegato di Sky Italia, Andrea Zappia nella cornice di Palazzo Steri («La tecnologia oggi consente di poter almeno riviverne le sensazioni che Caravaggio voleva dare, recuperandone l’ispirazione visionaria»). L’Operazione Caravaggio poi è diventata anche un documentario , creato da Sky Arts Production Hub, il nuovo centro di eccellenza europeo per la produzione di programmi sull'arte con sede a Milano, e che con il titolo, appunto, Operazione Caravaggio-Mistery of the lost Caravaggio, andrà in onda su Sky Arte HD a gennaio 2016, contemporaneamente negli altri Paesi europei in cui è presente Sky, per una platea potenziale di 21 milioni di famiglie di abbonati.
E dall'emozione si è lasciato prendere anche il capo dello Stato che davanti all'opera riprodotta ha parlato di « iniziativa che ha tanti significati, a partire da quello simbolico» e che, sia pure in una riproduzione digitale, consente di «ritrovare l’effetto e l’emozione che l’opera di Caravaggio suscitava». Rimane la domanda che rimanda alla vexata quaestio: è giusto o no copiare le opere d'arte, magari per proteggerne gli originali, o per rimetterle nei luoghi per i quali erano state concepite e «vedere l'effetto che fa»? Per la verità non è questo il caso del Caravaggio di Palermo. Qui, in fondo, come ha spiegato l'arcivescovo della città, Corrado Lorefice, «siamo dinanzi al racconto potente della Natività, che i cristiani hanno il compito di annunciare, sempre e a tutti». Il miracolo del Natale, nel linguaggio potente del genio di Caravaggio.
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