A distanza di ottant’anni riemergono dagli archivi documenti che permettono di ricostruire – anche grazie ad altri scritti coevi (come la disputa con il teologo cristiano Karl Ludwig Schmidt), carteggi inediti e fotografie d’epoca – un’intricata vicenda rimasta finora ignorata, e qui esposta al lettore italiano in anteprima mondiale. Una vicenda, non priva di contraddizioni e ambiguità, che pone in una nuova luce lo stesso essere e pensarsi ebreo di Buber, sulla base di una riflessione teologico-politica che nasce calandosi all’interno di un clima culturale, nella Germania fra le due Guerre, ostile all’integrazione ebraica nella nazione tedesca.
venerdì 19 febbraio 2016
Martin Buber agli esordi del nazismo
Martin Buber: Israele e i popoli. Per una teologia politica ebraica, Morcelliana, pagine 288, euro 25,00
Risvolto
Pochi
giorni prima che Hitler diventasse Cancelliere, Martin Buber, una delle
figure più autorevoli dell’ebraismo tedesco, partecipò a un convegno
insieme a relatori nazionalsocialisti, neo-nazionalisti e antisemiti, in
cui discorso teologico e fede politica finirono fatalmente per
sovrapporsi. L’incontro fu organizzato da Jakob Wilhelm Hauer, ordinario
di Indologia all’Università di Tübingen, di lì a poche settimane non
solo fervente sostenitore della dittatura, ma anche informatore dei
servizi segreti di Himmler. La partecipazione di Buber al convegno e
l’adesione di Hauer al nazismo diedero luogo a un significativo
intreccio biografico.
A distanza di ottant’anni riemergono dagli archivi documenti che permettono di ricostruire – anche grazie ad altri scritti coevi (come la disputa con il teologo cristiano Karl Ludwig Schmidt), carteggi inediti e fotografie d’epoca – un’intricata vicenda rimasta finora ignorata, e qui esposta al lettore italiano in anteprima mondiale. Una vicenda, non priva di contraddizioni e ambiguità, che pone in una nuova luce lo stesso essere e pensarsi ebreo di Buber, sulla base di una riflessione teologico-politica che nasce calandosi all’interno di un clima culturale, nella Germania fra le due Guerre, ostile all’integrazione ebraica nella nazione tedesca.
A distanza di ottant’anni riemergono dagli archivi documenti che permettono di ricostruire – anche grazie ad altri scritti coevi (come la disputa con il teologo cristiano Karl Ludwig Schmidt), carteggi inediti e fotografie d’epoca – un’intricata vicenda rimasta finora ignorata, e qui esposta al lettore italiano in anteprima mondiale. Una vicenda, non priva di contraddizioni e ambiguità, che pone in una nuova luce lo stesso essere e pensarsi ebreo di Buber, sulla base di una riflessione teologico-politica che nasce calandosi all’interno di un clima culturale, nella Germania fra le due Guerre, ostile all’integrazione ebraica nella nazione tedesca.
RICCARDO DE BENEDETTI Avvenire 18 febbraio 2016
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