giovedì 31 marzo 2016
Il trattato di armonica di Tolomeo
Tolomeo: Armonica con il Commentario di Porfirio, a cura di Massimo Ruffa, testo greco a fronte, Bompiani, pp. 867, euro 60
Risvolto
Come aggregare i suoni in strutture sempre più
complesse, dai tetracordi fino ai sistemi di un'ottava, un'ottava e
mezza, due ottave? Questo l'oggetto dell'antica scienza armonica. Il
principio ordinatore deve ricercarsi, con i Pitagorici e Platone, in
rapporti e sequenze numeriche, cioè in entità extramusicali che
colleghino i suoni al macrocosmo? Oppure deve nascere dalla percezione
della musica reale, come ritenevano gli empiristi di età classica e
Aristosseno? È proprio questo dilemma che ancor oggi rende affascinante
l'armonica. Oltre gli aridi calcoli dei quali si fa scudo, essa si
rivela come una provincia liminare del pensiero, al crocevia tra
acustica, astronomia, matematica, geometria e psicologia. Il documento
più completo di questa scienza è l'"Armonica" di Claudio Tolemeo (ca
100-178), da lui scritta forse verso la fine della sua vita. Il trattato
si presenta come la summa di circa sei secoli di storia dell'armonica e
propone un nuovo equilibrio, debitore dell'ilemorfismo aristotelico, in
cui alla ragione e alla percezione vengono riconosciute prerogative
distinte e complementari. L'opera si conclude, in un grande sforzo di
sistemazione enciclopedica, con una serie di analogie tra l'armonica e
la psicologia, l'etica, la politica, l'astronomia.
Così Claudio Tolemeo spiegava come nasce l’armonia dei suoni
31 mar 2016 Libero
Vissuto tra il 100 e il 178 d.C. ad Alessandria, Claudio Tolemeo (più noto come Tolomeo) ha legato la sua fama soprattutto all’opera in 13 libri Trattazione matematica, passata alla storia con il nome di Almagesto datole dagli arabi, che contiene la descrizione del sistema planetario conosciuto proprio con l’appellativo di tolemaico. Scienziato poliedrico, Tolemeo si occupò pure di astrologia, geografia, ottica e musicologia. In quest’ultimo ambito ha lasciato un’opera di sicuro valore, l’Armonica, di cui Massimo Ruffa ha curato per Bompiani una bella edizione con testo greco a fronte e con il Commentario di Porfirio (pp. 867, euro 60). In questo scritto molto complesso, l’autore affronta la questione riguardante il criterio dell’armonia, ovvero se, nella definizione di tale criterio, si debba assegnare il primato alla sensazione o alla ragione: la conclusione a cui giunge Tolemeo prevede il riconoscimento di prerogative distinte e complementari all’una e all’altra. Di notevole importanza è anche il Commentario all’Armonica, composto all’incirca un secolo dopo da Porfirio. Questi, pensatore neoplatonico allievo di Plotino, si dimostra poco interessato agli aspetti strettamente aritmetici dell’opera tolemaica e assai più attratto dal problema del rapporto intercorrente fra le percezioni sensoriali e l’anima.
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