mercoledì 2 marzo 2016
L'Occidente, la tradizione coloniale e l'Islam: il nuovo libro di Franco Cardini
Franco Cardini: Il califfato e l'Europa. Dalle crociate all'ISIS: mille anni di paci e guerre, scambi, alleanze e massacri, Utet
Risvolto
Crociata, jihad, guerra di religione,
scontro di civiltà, sono parole che sembravano appartenere, ormai, ai
libri di storia, e a epoche spaventose molto lontane dalla nostra.
Eppure, nell’escalation di tensione e di allarme mediatico incominciata
con l’attentato delle Torri Gemelle di New York l’11 settembre del 2001,
e rinfocolata oggi dagli orrori perpetrati in Francia e nel mondo dai
terroristi dello Stato Islamico, queste parole sono tornate
drammaticamente attuali. Ma esiste davvero un conflitto tra culture e
civiltà incompatibili? E, se davvero siamo in guerra, quando è
iniziata, chi l’ha dichiarata, e perché? Davvero l’Occidente incarna i
valori di democrazia, libertà e tolleranza in cui tutti noi sosteniamo
di identificarci?
La storia dei rapporti tra Europa e
Islam, dal Medioevo all’età contemporanea, è lunga e complessa, in
un’alternanza di paci e di guerre, e persino di alleanze e di
strettissimi rapporti diplomatici e commerciali. Eppure, al giorno
d’oggi i media raccontano quotidianamente la cronaca di una coesistenza
impossibile, di uno scontro di cui è sempre più difficile individuare
le cause.
In un libro che muove dagli albori della
religione islamica per arrivare fino ai giorni nostri, Franco Cardini
esplora le diverse fasi della storia di amore e odio tra l’Europa e il
Vicino Oriente, soffermandosi sui momenti chiave dell’Illuminismo,
dell’orientalismo ottocentesco, delle trame britanniche negli anni delle
grandi guerre del se- colo scorso, per gettare luce sulle troppe ombre
delle vicende degli ultimi decenni. Dalla nascita di Israele e
dall’Egitto di Nasser, passando per le periferie della Guerra fredda,
Cardini fa luce su un drammatico susseguirsi di errori politici, di
governi bugiardi e di guerre ingiuste, che hanno dato forma agli anni
carichi di paura e d’incomprensione in cui stiamo imparando a vivere.
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