
Flavio Cuniberto:
Madonna Povertà. Papa Francesco e la rifondazione del cristianesimo, Neri Pozza
Risvolto
Nonostante la presenza di voci critiche, di
resistenze anche interne alla Chiesa cattolica, la popolarità di papa
Francesco è universale: amato dal popolo cristiano per il suo tratto di
umanità comprensiva e per la sobrietà del suo stile di vita, è ammirato
dagli ambienti «laici» come il Grande Riformatore della Chiesa, chiamato
a realizzare una volta per tutte la modernizzazione auspicata dal
Concilio Vaticano II.
E tuttavia, sia l’entusiasmo dei fedeli che
l’ammirazione dei «laici» appaiono affetti da una strana miopia, che
sembra non accorgersi delle contraddizioni vistose del suo magistero.
L’esaltazione della povertà come «porta del paradiso» si accompagna a
una denuncia simultanea della povertà come male estremo, e a una
indicazione dei «rimedi» che ricalca vecchi schemi terzomondisti,
decisamente poco aggiornati.
L’«eco-teologia» che si profila
nell’enciclica, fondata sul valore assoluto dell’ambiente e della sua
salvaguardia, appare poi così in sintonia con la carta dei valori
tardomoderni e tardocapitalisti – la biodiversità come Patrimonio
universale da custodire – da ridurre la prospettiva religiosa e
spirituale a un semplice alleato nella guerra «santa» contro i mutamenti
climatici e i guasti della modernizzazione.
Nell’uno come nell’altro
caso quella che si delinea è una radicale svolta post-cristiana, in cui
il materialismo pratico e ateo delle nuove moltitudini non sembra
costituire un problema.
Il teologo Scalfari e la rifondazione cristiana senza Gesù e senza Croce
Un libro accademico stronca Bergoglio elevando a dottrina il pensiero del Fondatore di “Repubblica”
di Fabrizio D’Esposito Il Fatto 18.4.16
Cimentarsi
con il tiro al bersaglio teologico e dottrinario contro papa Bergoglio
è ormai uno sport diffuso negli ambienti reazionari e curiali. Ma ci
sono vette raggiunte da questa critica su cui vale la pena soffermarsi
per l’aspetto surreale se non comico. È il caso di un libriccino edito
da Neri Pozza che attira sin dal titolo: Madonna Povertà. Anche il
sottotitolo è fonte di attrazione: Papa Francesco e la rifondazione del
cristianesimo. Addirittura. Che sarà mai questa rifondazione?
L’autore
è un maturo accademico che si chiama Flavio Cuniberto e insegna
Estetica, niente di meno, all’università di Perugia. Pagina dopo pagina
però si scopre che il titolo inganna perché quella del professorone
è una serrata stroncatura dell’Enciclica francescana sulla difesa della
Terra nonché dell’Esortazione apostolica sul tema della povertà. Non
c’è alcun fondamento evangelico a questi pilastri del pontificato di
Francesco. Anzi. Gesù era circondato da ricchi, tanto per fare un
esempio, e ieri si sarebbe astenuto al referendum sulle trivelle.
Ma
è il punto d’arrivo delle quasi cento pagine che spiazza, come nel
finale di un giallo di Agatha Christie. Cuniberto rivela l’arcano: papa
Bergoglio è una sorta di nuovo Paolo che sta rifondando il
cristianesimo senza Croce e senza l’incarnazione di Gesù. È questo il
messaggio che si nasconde o fa da sfondo ai documenti del suo ministero
petrino. Quasi una conferma ai sospetti di Antonio Socci, convinto ormai
da tempo che Francesco sia un Anticristo ai vertici della Santa Chiesa
apostolica e romana. E qual è il teologo su cui il professore di
Estetica poggia la sua conclusione? Risposta: Eugenio Scalfari. Al
Fondatore di Repubblica spetta l’etichetta di “teologo del papa” ed è
lui l’esegeta del disegno del nuovo “deismo neo-illuministico” di
Francesco basato sull’amore universale.
Queste le righe della
sentenza: “Ridurre la postilla teologica di Scalfari a una debolezza
senile sarebbe sbagliato e fuorviante: la sua diagnosi coglie infatti
con lucida intelligenza le linee di forza dell’Enciclica e
dell’Esortazione apostolica che la precede.Questa teologia senza Croce e
senza Incarnazione è davvero nascosta nelle pieghe dei due documenti”.
A quando l’abolizione ufficiale di Gesù?
Nessun commento:
Posta un commento