venerdì 3 febbraio 2017
Un libro sul conflitto siriano che ammicca agli occidentalisti e agli islamofobi
Risvolto
La Siria è diventata l'epicentro di un conflitto globalizzato che oppone
da una parte i democratici alle dittature nazionaliste e ai
fondamentalisti islamisti, e dall'altra l'asse sciita ‒ fra cui il
regime di Bashar al-Assad, Hezbollah e l'Iran ‒ a quello sunnita, sempre
più totalitario. Di quest'ultimo è parte il neo-califfato, lanciato
all'assalto del mondo intero. Aggirando le trappole del manicheismo e
del moralismo, Randa Kassis e Alexandre del Valle offrono un'analisi
storica e sociale del caos siriano, dimostrano che l'Occidente ha
sbagliato nel promuovere la "primavera araba" ‒ rapidamente
trasformatasi in un "inverno islamista" ‒ e propongono soluzioni per
una transizione siriana e la pace basate sul pragmatismo e sul dialogo
politico. Nessuna soluzione potrà mai trovarsi in Siria ‒ sostengono gli
autori – escludendo dalla concertazione la Russia, l'Iran e lo stesso
regime di Damasco, il quale non è solo "parte del problema" ma anche
"della soluzione". Il principale errore strategico dell'Occidente ‒ a
dire di Kassis e del Valle ‒ consiste nel rifiutarsi di individuare il
vero e principale nemico nel totalitarismo islamista. Un nemico che ci
fa guerra sia col terrorismo, il jihad globale, sia attraverso
un proselitismo neo-imperiale sponsorizzato dagli «strani amici»
sunniti del Golfo. Tale azione di «conversione» trasforma le comunità
islamiche d'Europa in una quinta colonna che crea seri problemi di
sicurezza. Per troppi decenni, del resto, si è consentito agli
islamisti radicali di penetrare nelle nostre società, indebolite dal
politicamente corretto e da un suicida senso di colpa.
I legami fra ribelli e islamismo, la cecità dell'Europa, il ruolo della Turchia
Gian Micalessin Giornale - Gio, 02/02/2017
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