martedì 21 marzo 2017

Gramsci come proto-Renzi, ma meno bello: la conclusione di una vita di ricerche del Custode della Fondazione

Modernità alternativeBeppe Vacca:  Modernità alternative. Il Novecento di Antonio Gramsci, Einaudi

Risvolto
L'«americanismo», lo «Stato nuovo» fascista, il comunismo sovietico sono per Gramsci risposte alla crisi del vecchio ordine mondiale generata dalla grande guerra. Egli li raffigura come tre protagonisti della modernità post-liberale, destinati a scontrarsi tragicamente tra loro. Analizzando gli avvenimenti della storia mondiale fra anni venti e anni trenta del secolo passato, Gramsci procede a una revisione radicale del marxismo dando vita a un nuovo pensiero i cui concetti fondamentali sono: la politica come lotta per l'egemonia, la «rivoluzione passiva» come paradigma storiografico della modernità, la filosofia della praxis come fondamento di originali saldature fra visioni del mondo, analisi storiche e strategie politiche. Le sue intuizioni e il suo pensiero sono frutto d'uno sguardo sul Novecento che parla ancora a noi aprendo la strada a nuove narrazioni della storia mondiale. Dal pensiero di Gramsci scaturisce quindi una concezione della democrazia che affonda le radici nelle strutture della modernità e si proietta sul suo «farsi mondo». Modernità alternative, riesaminando a fondo il pensiero di Antonio Gramsci su ciascuno di questi temi, ne ricostruisce la critica ai principali sistemi politici del suo tempo, gettando nuova luce sulle sue aspettative e sulle sue speranze.

Se Gramsci non è stato un teorico della democrazia nel senso in cui l’intendono la scienza politica o la filosofia del diritto contemporanee, è però difficile negare che abbia individuato i problemi fondamentali della democrazia dei nostri tempi. Giuseppe Vacca ripercorre il percorso politico e intellettuale di Antonio Gramsci declinandolo attraverso l’analisi dei concetti di egemonia e di “rivoluzione passiva”; riscontrando quanto fra egemonia e democrazia vi sia un’implicazione reciproca, e come per Gramsci la teoria della democrazia possa essere sviluppata compiutamente solo in una concezione della politica come egemonia. Le “modernità alternative” a cui allude il titolo del volume sono: il comunismo, l’americanismo e il fascismo. Nel ricostruire i concetti fondamentali del pensiero politico e filosofico di Gramsci, l’autore sottolinea quanto le categorie che scandiscono l’originalità del pensiero gramsciano si siano formate in un percorso di indagine che ha avuto come oggetto fin dalla guerra la storia mondiale e la storia italiana nelle sue relazioni con la storia europea.

Intervista a Giuseppe Vacca: «Lo spazio del mercato tende a espandersi, l’esistenza si rinchiude in limiti angusti. Tutti vogliono decidere su tutto, ma perché?»

Avvenire Alessandro Zaccuri domenica 19 marzo 2017

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