UN’OCCASIONE STORICA
HANS KÜNG Rep 1 3 2017
È GRANDE la soddisfazione per la visita a Roma, in udienza da papa Francesco, della delegazione della Chiesa evangelica in Germania (Ekd), guidata dal vescovo regionale Heinrich Bedford- Strohm, accompagnato dal presidente della conferenza episcopale tedesca, cardinale Marx, in occasione del cinquecentenario della Riforma. Parlando di “una diversità ormai riconciliata”, il Papa ha detto di apprezzare i doni spirituali e teologici che dalla Riforma abbiamo ricevuto e di volersi “impegnare con tutte le forze a superare gli ostacoli ancora esistenti”.
Già nel settembre dello scorso anno il vescovo Bedford-Strohm e il cardinale Marx hanno presentato un documento congiunto, definito parola comune, dal titolo “Risanare la memoria- testimoniare Gesù Cristo”. Dopo cinquecento anni di separazione e dissensi le due grandi chiese tedesche intendono celebrare assieme la ricorrenza come “Festa di Cristo”. L’11 marzo 2017 la Conferenza episcopale tedesca e il Consiglio della Chiesa evangelica in Germania terranno a Hildesheim una funzione ecumenica di penitenza e riconciliazione, come ulteriore punto focale del processo di memoria e risanamento.
Le dichiarazioni di intenti e le proposte di penitenza e riconciliazione da parte della Chiesa di Roma non sono mancate, noi cristiani impegnati nell’ecumenismo ora aspettiamo i fatti. Purtroppo il documento congiunto sottace l’immobilismo delle chiese istituzionali su questioni decisive e ignora la pratica ecumenica già da tempo vissuta in seno a molte comunità e gruppi cattolici e evangelici, per i quali il reciproco riconoscimento dei ministeri e la comunità eucaristica non costituiscono più un problema. I vertici religiosi sono in forte ritardo rispetto a queste realtà. Se non si adopereranno seriamente per superare “gli ostacoli ancora esistenti” ne risponderanno , loro soli, a Dio e agli uomini.
Per l’anniversario del 2017 , i leader dovrebbero attuare con coerenza le conclusioni delle commissioni ecumeniche di dialogo. Alla Chiesa cattolica si impongono: 1. La riabilitazione di Martin Lutero.
2. L’annullamento di tutte le scomuniche risalenti all’epoca della Riforma.
3. Il riconoscimento dei ministeri protestanti e anglicani.
4. La reciproca acoglienza eucaristica.
Innumerevoli cristiani auspicano che queste istanze da parte evangelica vengano presentate alla Chiesa cattolica con altrettanta franchezza e chiarezza, ovviamente non prive della doverosa autocritica. Limitarsi a celebrare i 500 anni della Riforma senza porre realmente fine alla divisione della Chiesa equivale a caricarsi di una nuova colpa. La teologia e la base ecclesiastica, le comunità e l’impegno di tante donne e uomini siano di stimolo ai vertici ecclesiastici spesso timorosi e titubanti, a Roma e altrove, a destarsi e a non perdere questa occasione storica. Altrimenti sempre più persone si allontaneranno dalla Chiesa, sempre più comunità e gruppi si renderanno autonomi! Nel nostro mondo globalizzato e laicizzato il cristianesimo ha credibilità solo se si pone come comunità di reale diversità riconciliata.
Traduzione di Emilia Benghi L’autore fin dalla tesi di dottorato del 1957 si è adoperato per porre fine alla divisione della cristianità. Grazie all’impulso delle sue tesi, evangelici e cattolici sono giunti a un’intesa e oggi si approssima la riabilitazione di Martin Lutero. Assieme a Joseph Ratzinger (Benedetto XVI), Kung è l’ultimo teologo del Concilio ancora in attività.
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