venerdì 12 maggio 2017
Interviste con René Girard
Risvolto
A un anno dalla
scomparsa del grande intellettuale, antropologo e critico francese,
questo volume riunisce sei interviste realizzate negli ultimi dieci anni
di vita dello studioso. I temi sono quelli più scottanti, aggravati in
questi mesi dalla crescita di tensione collettiva per il conflitto ormai
a scala globale innescato dai continui e incontrollabili attentati
terroristici nelle maggiori capitali del mondo. Il capro espiatorio, la
violenza mimetica, il meccanismo vittimario che Girard ha messo in luce
con i suoi studi che spaziano dall’antichità al dettato biblico, alla
letteratura moderna, sono diventati materia di dibattito quotidiano.
Perché? Evidentemente non è bastato, come il pensatore ha cercato di
spiegare in più occasioni, che Gesù Cristo mettesse fine alla logica
antica del sacrificio come mezzo per placare l’ira degli dèi. La vittima
sacrificale sulla croce non ha interrotto il ciclo sanguinario che
l’umanità ha riproposto per millenni praticando la logica della
vendetta. L’11 settembre è stato un chiaro esempio di come la mentalità
restitutiva dell’offesa non fa che allargare il cerchio della violenza
(e questi mesi di attentati in Europa ne sono, in fondo, la conseguenza
già prevista da Girard in queste interviste dove si toccano appunto le
questioni innescate dall’attentato di New York). Che fare? Stabilire,
dice Girard, un tavolo comune delle istituzioni planetarie dove la
logica della violenza mimetica sia bandita per sempre dalle scelte dei
singoli Paesi. Utopia o percorso praticabile?
In volume 4 interviste all'antropologo Girard morto nel 2015. “Nessuna fede deve essere troppo fiera di sé e deve chiedersi se è degna della Rivelazione che ha ricevuto Vale anche per i cristiani"
Avvenire Laurent Linneuil e Guillaume De Tanoüarn mercoledì 10 maggio 2017
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