E'
incredibile: gli Stati Uniti controllano e ricattano mezzo mondo, il
Montenegro viene cooptato nella NATO, però è la Russia che minaccia la
guerra e il Mondo Libero.
E' solo uno dei tanti esempi possibili
di fake news quotidiane e di quella manipolazione capillare che istante
per istante viene prodotta dall'industria della comunicazione integrata
nella catena di comando delle classi dominanti. Un altro esempio è la
sconcertante idiozia su "Marx Saviano del XIX secolo" che segnalo più sopra.
In entrambi i casi, si tratta della costruzione di una realtà
funzionale agli interessi prevalenti e in entrambi i casi non abbiamo
nessuno strumento per contrastare queste sciocchezze che chiamare bufale
è fargli un onore.
Proprio per questo, assai più che le
elezioni, le alleanze, le coalizioni, le frasi roboanti, c'è una cosa
fondamentale della quale abbiamo bisogno al più presto: un portale
informativo nazionale professionale e credibile.
L'attuale
proliferare di blog e piccoli siti autoprodotti, che potrebbe sembrare
un segno di fermento culturale - il pluralismo, la contaminazione, i
Cento Fiori e bla bla vari... - è in realtà una catastrofe (e questo a
cominciare dal mio).
Conseguenza
della rivoluzione tecnologica (che ingranando con un percorso di
resistenza ha avviato una fase neo-artigianale di spontaneismo
postmoderno nella quale tutti siamo potenzialmente piccoli produttori
"indipendenti"), ha assecondato lo sviluppo di forme di coscienza
solipsistiche, narcisistiche, "desideranti", anarchicheggianti e
ultra-individualistiche. Che di tanto in tanto vengono persino messe a
valore dall'industria giornalistica o televisiva, a partire dalla loro
sostanziale innocuità "anticonformistica" e dalla loro ben più reale
sintonia con lo spirito dei tempi.
Abbiamo avuto perciò pochissime cose
interessanti, e una pletora di esperienze dilettantistiche, confusionarie e controproducenti, che hanno spacciato complottismo a-storico e narcisismo.
Faremo
un passo avanti quando tutte queste esperienze, che pure hanno avuto
significato in una certa fase, verranno chiuse. E quando sarà possibile
ricostruire un progetto politico e culturale condiviso, a partire da
pochissimi punti fondamentali (difesa del lavoro dipendente, contrasto
all'imperialismo, autonomia politica assoluta, modernismo culturale),
che ci metta in condizioni di contrastare le idee dominanti e la
dominante e condivisasa percezione del mondo, dal Giornale a Repubblica
al Manifesto.
Gli orgogliosi e permalosi gestori di questa
frantumazione - a partire da me - dovrebbero riflettere. Ma è
soprattutto responsabilità di chi ha un ruolo politico di direzione
agire da catalizzatore. Si mettano a disposizione di questa esigenza e
facciano un soldo di bene, almeno una volta nella loro vita.
Un ricco furbastro solo apparentemente bizzarro come Grillo è riuscito a acchiappare miriadi di allocchi con
un'operazione scopertamente priva di credibilità e persino assai
proficua sul piano economico. Non ci sono persone serie e competenti tra
di noi? Non ci sono persone capaci di raccogliere le energie e
soprattutto le risorse intellettuali e economiche necessarie?
Personalmente, vista anzitutto la vana fatica quotidiana, io il mio blog lo
chiuderei anche ieri, dedicandomi solo alla rivista. E se il progetto è
verosimile, è probabile che molte persone - disgustate dall'informazione
che la sinistra riesce a non dare - ci metterebbero anche un po' di
soldi. Certamente, chi si intesta questo progetto deve essere credibile
altrimenti meglio non cominciare nemmeno [SGA].
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