venerdì 29 settembre 2017
Il carteggio tra Cioran e Balăn
Risvolto
Il presente volume raccoglie in maniera integrale lo scambio epistolare,
costituito da cinquantatré missive, intercorso tra Emil Cioran e George
Balan nel periodo 1967-1992. In pieno regime comunista, nell'agosto del
1965, Balan si imbatte per caso nella lettura dell'opera giovanile di
Cioran "Cartea amagirilor" (1936). Nonostante questi sia considerato un
pensatore "sospetto" dall'intellighenzia della Repubblica Socialista di
Romania, finanche un "traditore", per le posizioni critiche espresse
dall'esilio parigino verso la nazione che gli ha dato i natali, Balan,
affascinato dalla sua prosa, decide di approfondire la conoscenza
dell'autore e di riabilitare la sua figura in patria. Inizia così tra i
due intellettuali un intenso scambio epistolare, che si protrae negli
anni e che lascia trasparire, al di là dell'amicizia, una diversa,
opposta concezione riguardante il rapporto tra inquietudine e fede. La
fervida spiritualità cristiano-ortodossa di Balan si scontra spesso con
il profondo scetticismo di Cioran. Malgrado ciò, Balan è costretto a
riconoscere nel pensatore di Ra?inari "uno degli spiriti più religiosi
del secolo" e, al tempo stesso, un autentico "maestro" nell'evoluzione
del proprio percorso esistenziale.
ll pensatore romeno confessa in questa lettera la sua lotta col sacro: «Una delle cose che intendo meglio è la preghiera e le ragioni che spingono a essa, la terribile lacerazione da cui deriva»
Avvenire Emil M. Cioran mercoledì 27 settembre 2017
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