domenica 10 settembre 2017
Il racconto consolatorio sul "terrorismo": Wright
Lawrence Wright: Gli anni del terrore, Adelphi, pagg. 456, euro 28
Risvolto
Per molti anni, la guerra al terrorismo islamico è stata la caccia a un
fantasma che aveva il volto e il nome di Osama bin Laden. Poi un giorno,
all'improvviso, quel fantasma è stato ucciso, e il suo corpo
scaraventato nell'Oceano Indiano. Ma mentre dagli abissi quel volto e
quel nome continuavano a perseguitarci, nelle nostre città, nelle nostre
strade, i fantasmi sono diventati legioni: colpiscono e, che vengano o
no identificati, subito tornano nel nulla da cui sono emersi. Pochissimi
li hanno incontrati da vicino, e in ogni caso nessuno sembra conoscerli
come Lawrence Wright. Durante le ricerche che lo hanno portato a
scrivere quella che a tutt'oggi rimane la ricostruzione più accurata
della nascita di al-Qaeda, //Le altissime torri//, Wright ha messo
insieme i dieci ampi reportage che compongono questo libro. Sono dieci
indagini su storie e personaggi – i piani a lungo termine di al- Qaeda, i
metodi con cui due agenti dell'FBI tentano di ostacolarli, le prime
esecuzioni in diretta web dell'ISIS – che, semplicemente, nessuno
avrebbe saputo raccontare meglio di Wright. Ma sono altrettante
dimostrazioni di come la mente del reporter investigativo, a differenza
di molte altre, cerchi i sintomi di una malattia dove meno si penserebbe
di trovarli. Ad esempio, come Wright qui, in una cronaca dall'interno
della Hollywood siriana, tenacemente impegnata a fabbricare sogni a
poche settimane dall'inizio di un incubo – la guerra civile senza fine
che ancora si sta combattendo.
Lawrence Wright spiega (da fuoriclasse) l'ascesa di Al Qaida. Con ritratto inedito di al-Zawahiri
Matteo Sacchi Giornale - Gio, 13/07/2017
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