sabato 9 settembre 2017
Marina Cvetaeva pioniera della Guerra Fredda culturale: Koba accalappiatopi
Risvolto
Il tema nordico del Pifferaio magico è il pretesto che la grande
poeta russa coglie per orchestrare le aspre dissonanze di una “satira
lirica” contro il filisteismo. L’Accalappiatopi esprime
l’antinomia fondamentale della poetica di Marina Cvetaeva: il conflitto
tra l’Anima-Poesia e il corpo, ovvero il quotidiano, che esige dal poeta
la resa assoluta.
Composto negli anni dell’emigrazione fra Praga e Parigi, L’Accalappiatopi
è l’ultimo poema di Marina Cvetaeva ispirato a un motivo del folclore,
la leggenda del Pifferaio magico. Ammaliati dal suono del flauto –
seduzione femminile della Musica – i topi sognano di una rivoluzione
mondiale in un’India favolosa. Seguono il Pifferaio incantati da miraggi
d’Oriente. Incalzante il ritmo del flauto e dell’intero poema, musica
demònica che conduce alla morte non-morte nel regno della libertà.
L’originale interpretazione della fiaba vuole che i topi siano salvati
dall’imborghesimento e i bambini di Hameln sottratti per sempre
all’orrore della ripetizione. Il loro esodo verso una terra promessa,
Paradiso della Poesia, Eden e Sesamo, avviene in un tripudio di azzurro,
mitico colore dell’Anima romantica.
Il tema nordico del Pifferaio magico è il pretesto che Marina
Cvetaeva coglie per orchestrare le aspre dissonanze di una “satira
lirica” contro il filisteismo. L’Accalappiatopi esprime
l’antinomia fondamentale della sua poetica: il conflitto tra
l’Anima-Poesia e il corpo, ovvero il quotidiano, che esige dal poeta la
resa assoluta. Così avvenne per Majakovskij, per Cvetaeva, Esenin, poeti
“dissipati”dalla propria generazione. Lo scontro si dinamizza nel
tessuto poetico, dispiegato lungo un ampio registro, che alterna toni
alti e bassi, dizione biblica e modi colloquiali o gergali.
Torna il poema di Marina Cvetaeva ispirato alla leggenda di Hamelin. Ancora attuale...
Giuseppe Conte Giornale - Lun, 10/07/2017
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