giovedì 23 novembre 2017

La guerra permanente come normalità: Fabio Mini

Fabio Mini: Che guerra sarà, il Mulino, pagg. 170, euro 15

Risvolto
Il ciclo della guerra permanente fatto d’instabilità, paura, distruzione, ricostruzione e profitto da trasformare in potere per creare altra instabilità non si esaurirà mai. Se non riusciranno a spezzarlo, le prossime generazioni dovranno abituarsi a vivere in uno stato permanente di follia collettiva e di paura.
Quanto concreta è oggi la prospettiva di un conflitto su scala globale? Secondo l’autore la vera domanda non è se ci sarà una guerra (sì, ci sarà), ma che guerra sarà. La tecnologia ha introdotto nuovi armamenti, i sistemi di comando e i metodi operativi si sono affinati e specializzati, i combattimenti a controllo remoto e le piattaforme robotizzate sono già una realtà. Anche la disumanizzazione dei conflitti è un dato di fatto: il soldato non fa più domande e il robot dà solo risposte programmate. Meno prevedibile è invece l’atteggiamento mentale di chi ha ed avrà il potere di usare questi strumenti. Ma anche qui le alternative sono poche: o la strategia seguirà la tecnologia fino a farsene schiava o la oltrepasserà, con esiti inimmaginabili. Nel bene o nel male.

Nel libro del generale Fabio Mini un'analisi geopolitica delle aree calde e una rassegna delle nuove armi in via di sviluppo. Ma la tecnologia da sola non è in grado di decidere le sorti di un conflitto
Matteo Sacchi Giornale - Dom, 19/11/2017

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