sabato 9 dicembre 2017
Alba di una Nuova Modernità o ulteriore dissoluzione postmoderna delle identità storiche? Fischi per fiaschi
Bisogna essere del tutto estranei alla politica per dire certe cose: la modernità è rivoluzione e progetto di emancipazione; oggi siamo nel pieno di una controrivoluzione [SGA].
Risvolto
Il postmoderno è morto. La tesi che proclamava la «fine» di ogni cosa
(soggetto, verità, storia, morale) non è piú capace di intercettare i
movimenti epocali del presente. Il postmoderno non ha compreso le sfide
create dalla crisi di una parte della modernità: positivismo e idealismo
hanno infatti radicalizzato alcune intuizioni moderne, finendo però per
tradirle profondamente. I postmoderni hanno rigettato quei travisamenti
insieme alla radice sana, rifiutando in blocco la modernità. Ora, dopo
il fallimento di quella diagnosi, ci troviamo in una nuova modernità. I
problemi dell'Europa fra Cinquecento e Seicento si ripresentano su scala
globale e in forma accelerata: conflitti politici ed economici
sostenuti da ideologie religiose, mutamenti radicali di scenari
culturali e geopolitici, rivoluzioni scientifiche che cambiano la
percezione dell'umano. Di fronte a queste sfide, tornano a essere
necessarie e credibili proprio le idee moderne che il postmoderno
credeva finite e che abbiamo bisogno di ripensare.
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