venerdì 8 dicembre 2017

Difendere Repubblica per difendere la democrazia? No, grazie: antifascismo non è antifascistismo








Repubblica è la principale centrale della disinformazione, delle fake news e della manipolazione del consenso nel nostro paese.
Ed è anche il Quartier Generale della mobilitazione totale delle coscienze a sostegno di tutte le guerre neocoloniali atlantiche che si sono susseguite negli ultimi 30 anni.
Il vero mostro postmoderno, il vero pericolo per la democrazia moderna, per la libertà e per la pace nel mondo, è proprio Repubblica. E esattamente quella posizione politica - l'universalismo liberaldemocratico immediato, astratto e aggressivo - che può essere del tutto legittimamente definita "rossobruna": diritti civili sganciati dai diritti economico-sociali in politica interna + bombe "intelligenti" e "diritti umani" in stile occidentale in politica estera.
Cosa ha detto Repubblica in occasione del golpe atlantico-banderista in Ucraina? Cosa ha detto quando le squadracce al servizio dei francesi e della NATO hanno massacrato Gheddafi?
Può permettersi di denunciare lo squadrismo neofascista oggi solo chi prima di ogni cosa ha denunciato le politiche di guerra e di terrorismo sociale del neoliberalismo, quelle politiche che Repubblica incarna nella sua posizione di feticcio della Sinistra Imperiale.
Nessun fascismo è alle porte nel 2017. Repubblica e gli americani con le loro bombe nucleari e il loro ricatto continuo sono invece già qui da molto tempo.
Le pratiche violente e la propaganda razziale dei settori della destra radicale, che fanno leva sul dolore sociale, vanno certamente combattute e impedite al livello della causa e a quello del sintomo, ma in nessun modo è auspicabile un Fronte Unico Antifascista attorno al PD.
Una cosa è l'antifacismo, un'altra l'"antifascistismo" retorico e a convenienza.
L'"Al lupo, al lupo" antifascistista di queste settimane ha il solo scopo di spingere al voto utile e cioè al voto più inutile e veltroniano di tutti [SGA].

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