mercoledì 11 aprile 2018

"Madri, bambine, manager": femminismo imperiale in salsa curda

Un esempio di "femminismo imperiale" in salsa curda e di tradimento del progetto di emancipazione delle donne (e della stessa questione curda nell'ambito del più generale problema dei popoli che sono ancora oppressi dall'imperialismo).
Come sperimentiamo già da qualche decennio, ma oggi in misura crescente, la conseguenza di questa rifunzionalizzazione liberale di una lotta secolare all'interno della rivoluzione passiva postmoderna è l'inevitabile prodursi di forme di coscienza reattive. Il moltiplicarsi di "intellettuali dissidenti" o "interferenti" che identificheranno l'anti-imperialismo con la rivendicazione dell'orgoglio maschilista proprietario, riducendo l'anti-imperialismo stesso a ideologia di copertura del particolarismo e finendo dunque anch'essi per tradirlo (se mai l'avessero sposato).
Sempre più difficile, a fronte di queste provocazioni consapevoli, sarà invece mantenere l'equilibrio tra anti-imperialismo e universalismo e evitare che molti compagni perdano la bussola, visto che già tanti l'hanno perduta nella direzione opposta [SGA].

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