sabato 12 maggio 2018
Jankélèvitch e la noia
Vladimir Jankélèvitch: L’avventura, la noia, la serietà, introduzione di Enrica Lisciani Petrini, Einaudi
Risvolto
«L'Avventura, la Noia e la Serietà sono tre diversi modi di considerare
il tempo. Ciò che è vissuto e appassionatamente sperato nell'avventura è
l'affioramento dell'avvenire. La noia, al contrario, è vissuta più che
altro al presente. Quanto alla serietà, essa è un certo modo ragionevole
e generale non di vivere il tempo, ma di inquadrarlo nel suo insieme,
di prendere in considerazione la maggiore durata possibile».
In
quest'opera del 1963, Vladimir Jankélévitch mette a fuoco tre registri, o
«tempi musicali», all'interno dei quali si articola la dinamica della
vita e scorre il ritmo del divenire. Con il caratteristico stile caldo e
«parlato» delle celebri conferenze parigine, egli profila
l'inaggirabile contraddittorietà dell'essere umano, avvalendosi non solo
della consueta magistrale «leggerezza», ma anche di una indomita
capacità di penetrare la realtà nelle sue pieghe più nascoste e
complesse. Senza mai perdere l'ancoraggio alla grande tradizione
filosofica, letteraria e musicale, antica e moderna, che Jankélévitch
conosceva come pochi. Consapevole fino in fondo dei limiti del pensiero e
del linguaggio, con i quali ingaggia uno strenuo corpo a corpo, la sua
riflessione, coraggiosa e intransigente, ne coglie allo stesso tempo
l'intima profondità e l'estrema serietà.
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