Il blog materialismostorico.it sospende le pubblicazioni fino a metà settembre circa, salvo cose particolarmente importanti.
I numerosi articoli su Mimmo usciti in questi giorni e eventuali ricordi da parte degli amici e dei colleghi saranno pubblicati nel corpo di questo stesso post, su materialismostorico.it e su domenicolosurdo.eu (le strumentalizzazioni, di cui abbiamo già avuto numerosi esempi, saranno ovviamente escluse).
La pubblicazione del numero 1/ 2018 di "Materialismo Storico. Rivista di filosofia, storia e scienze umane", prevista per questi giorni, slitta a data da destinarsi. Il numero conterrà la relazione di Losurdo sulla Rivoluzione d'ottobre pronunciata al convegno di Urbino del novembre 2017.
La Internationale Gesellschaft Hegel-Marx, della quale Losurdo era presidente e animatore, si sta già muovendo per ricordarlo come lui avrebbe voluto: chi volesse contribuire con un saggio sul suo lavoro o sulle tematiche da lui praticate scriva a stefano.azzara@uniurb.it
Sono giunti moltissimi messaggi e telefonate e non è possibile ricordare tutti. Facciamo un'eccezione per i carissimi amici e compagni prof.ri Giuseppe Cacciatore, Roberto Finelli e Francesco Fistetti e per Massimiliano Marotta, presidente dell'Istituto Italiano per gli studi filosofici. Ringraziamo anche le Case Editrici Carocci e Laterza [SGA].
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Giorgio Cremaschi È morto il compagno Domenico Losurdo, un grande comunista, un grande
filosofo, un grande militante del movimento operaio e rivoluzionario.
Nella migliore tradizione marxista, Losurdo ha sempre unito lo studio,
la ricerca scientifica e la produzione intellettuale ad altissimo
livello, con l'impegno politico e sociale concreto a fianco degli
sfruttati e degli oppressi. In questi anni di dominio del pensiero unico imperialista, costante è
stata la sua lotta intellettuale e politica contro le ideologie, le
bugie e le mistificazioni del potere. Questo suo impegno ci mancherà, il
suo insegnamento ci resterà. Personalmente e come militante di Potere al Popolo condivido il dolore
dei suoi familiari, delle compagne e dei compagni del PCI di cui era
fondatore e dirigente, di tutte e tutti coloro che hanno condiviso il
suo impegno e la sua lotta.
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Gianni Vattimo ... vengo a saper della morte di Mimmo Losurdo, e lo ricordo con te con ammirazione e affetto...
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Santiago Zabala ... appena saputo che ci ha lasciato Losurdo: mi dispiace tanto.
Forza.
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Marie-Ange Patrizio ... É
une perdita immensa per noi...
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Francesco Ravelli (un lettore) ... Contavo di rincontrare il compagno prof. Losurdo fra un mesetto in Calabria.
La sua scomparsa è una perdita gravissima per chi non ha smesso di pensare a
una politica liberante nel nome di Marx e Lenin. Oggi è un giorno triste per
noi.
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Fabio Frosini ... ho appena appreso della morte di Mimmo. Questa mattina a
Urbino ho trovato e comperato il suo libro su Kant. Leggere questo suo lavoro
sarà il mio modo per ricordarlo.
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Fortunato Maria Cacciatore ... Ho appreso della morte di Mimmo Losurdo... un abbraccio
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Raffaella Santi ... Vivrà per sempre nelle sue pubblicazioni e nel ricordo di
coloro che hanno avuto l'onore di conoscerlo. Proprio l'altro giorno uno
studente, all'esame, ha citato una frase di Nietzsche che aveva imparato da lui
durante la triennale...
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Claudio Tuozzolo ... ho
appreso la triste notizia della scomparsa di Mimmo, ne sono profondamente
addolorato. E'
una grave perdita per la filosofia italiana, per il marxismo, e per noi tutti...
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Luigi Cavallaro ... ho appreso con addolorato stupore della
scomparsa di Mimmo Losurdo. Ho imparato tanto dai suoi libri, fin dal primo che lessi su Gramsci
"comunista critico", e ricordo con piacere dell'unica volta che ebbi
modo di incontrarlo, a Palermo, ormai tanti anni fa, a margine di un convegno
organizzato dal Cepes del non meno infaticabile (e purtroppo mancato
anche lui) Nicola Cipolla...
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Daniel Zamora ... I'm really sorry for this terrible loss. Domenico was
very important in my own intellectual development. Since I met him while I had
just finished my studies, he was extremely gentle and curious. Never hesitated
to take time to discuss, argue and suggest ideas. It was always exciting to
have him around and I'll really miss our exchanges. I'm sure it's a difficult time for you and italian comrades.
We'll make for sure something in our journal Lava for him...
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Giovanni Semeraro ... ho appreso con rammarico la
triste notizia della scomparsa del carissimo Domenico. La stima e l'affetto
che nutrivo per lui vi è nota da anni, come pure la gratitudine per
l'accoglienza che mi avete sempre disposto quando entravo in contatto con lui.
Siete anche a conoscenza del riconoscimento che la nostra Università Federale
Fluminense di Niterói/RJ ha espresso a Domenico per i contributi indelebili
offerti alla formazione dei nostri studenti. Ieri nel nucleo di ricerca abbiamo
ricordato con orgoglio e emozione le diverse circostanze nelle quali Domenico è
stato tra noi e anche con Oscar Niemeyer. Non si tratta appena di ricordi, ma
di un lascito imperituro che ha segnato il nostro impegno accademico e
politico. Domenico ha combattuto battaglie di proporzioni mondiali. Il suo
valore già era immenso, lo sarà ancor di più adesso. Con la chiarezza del suo
pensiero e la forza del suo esempio continueremo in tanti quello che lui,
spesso da solo, ha affrontato intrepidamente. Con l'affettuoso abbraccio
di cordoglio e amicizia.
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Danilo Alessandroni ... E' con profondo dolore che vi
comunico la morte del compagno DOMENICO LOSURDO, un grande intellettuale
comunista conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, una intera vita spesa a
tenere alta la bandiera del comunismo, dell'internazionalismo, della
difesa dei popoli e dei paesi del Terzo Mondo, della lotta all'imperialismo
americano e ad ogni discriminazione a cominciare da quella razziale.
Con la sua mente sempre lucida ha dato un grande contributo ad interpretare e
leggere la realtà odierna in base alla teoria marxista e alla lotta di classe.
Compagno sempre attivo ha unito la teoria marxista alla pratica della lotta di
classe in difesa degli sfruttati. Sinistra per Urbino lo ricorda anche per il
suo immediato sostegno alla ns. lista in occasione delle elezioni
amministrative.
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Ermanno Torrico: Di Mimmo coltivo ricordi antichi, ancora molto vivi, che
risalgono alla fine degli anni Sessanta. In seguito non l'ho mai perduto
di vista nella sua brillante carriera universitaria e di saggista. Soprattutto
mi colpiva la sua lucidità analitica ancorata al marxismo, ma sempre in una
dimensione autonoma e razionale. Fino all'ultimo ha posto all'ordine del giorno
le problematiche della pace, dell'internazionalismo e della difesa dei più
deboli. Nell'era della globalizzazione ne ha denunciato, con la forza della sua
intelligenza argomentativa, le conseguenze più negative sulla stabilità
sociale, politica ed economica a livello mondiale con la messa in discussione
delle conquiste più importanti ottenute dalle classi subalterne e dalla
decolonizzazione nel corso del Novecento.L'ho ascoltato per l'ultima
volta l'ottobre scorso in un dibattito per i cento anni della Rivoluzione
d'ottobre: una lezione sulla capacità di leggere criticamente un evento che ha
avuto conseguenze di portata mondiale e una lettura del "socialismo
reale" in contrapposizione alla vulgata diffusa dalla grande stampa e da
intellettuali che da tempo hanno abdicato alla loro insostituibile
funzione. Ci mancherà.
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Marcos Aurelio da Silva "É com grande pesar que recebo a notícia da morte de Domenico Losurdo, de cujo pensamento me aproximei fortemente nos últimos anos, tendo mesmo viajado à Itália para um pós-doutorado em 2015, oportunidade a qual lhe sou imensamente grato. Suas ideias filosóficas e políticas, bem como os contatos e convívio com seus alunos na Itália, em especial Emiliano Alessandroni e Stefano G. Azzarà, mas também Gianni Fresu, hoje no Brasil, têm sido de enorme importância para meus estudos sobre Gramsci, minha intervenção política no mundo e ainda meu trabalho como geógrafo. Um gigante do pensamento que, com seu amplo e rico trabalho, continuará a travar ao nosso lado a importantíssima batalha cultural.
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Nucleo de Estudos do materialismo Histório e Geográfico: Ontem perdemos, inesperadamente, Domenico Losurdo.
Seguramente o maior e mais criativo intelectual italiano desde Antonio Gramsci. Losurdo foi autor de dezenas de títulos, traduzido para diversos idiomas, tendo dezessete obras traduzidas para o português e publicadas no Brasil.
Em meio à profunda crise que assola o pensamento crítico em todo o mundo, Losurdo dedicou-se à análise filosófica, aprofundando-se no conhecimento da dialética de Hegel e Marx, a partir da qual valorizou e enriqueceu o marxismo ocidental sem jamais deixar de destacar a importância da contribuição legada por gigantes como Lênin e Gramsci ao pensamento contemporâneo. Avesso às simplificações, Losurdo produziu obra densa, marcada pelo rigor teórico e adequação ao tempo presente, tornando-se autor de referência para estudiosos em diversos países do mundo.
Acostumados a receber Losurdo sempre em auditórios lotados por um público entusiasmado, nós brasileiros recebemos a notícia de seu desaparecimento com profundo pesar. Nosso Núcleo de Estudos do Materialismo Histórico e Geográfico, em particular, recentemente recebera com grande satisfação a mensagem de Losurdo em que aceitava ser seu consultor externo. Teria sido uma grande alegria e enriquecedora experiência contar com as observações desta grande personalidade do marxismo do século XXI.
À família e aos amigos, gostaríamos de transmitir nossas emocionadas condolências. De nossa parte, faremos aquilo que sabemos ser a melhor homenagem a este grande amigo: seguir estudando e traduzindo seus textos, dar continuidade à renovação do marxismo e à luta por um mundo socialista.
Domenico Losurdo: Presente!
Núcleo de Estudos do Materialismo Histórico e Geográfico (GCN/UFSC).
Florianópolis, 29 de junho de 2018."
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JUGOCOORD: In memoria di Domenico Losurdo
Lo
scorso 28 giugno, all’età di 77 anni, a seguito di una breve inesorabile
malattia è morto Domenico Losurdo, insigne storico del pensiero
filosofico, marxista, grande conoscitore di Hegel.
La notizia riguarda anche noi e ci colpisce direttamente in virtù non solo
della ampia condivisione di punti di vista sulle questioni della
contemporaneità – esemplificata dal grande numero di testi di Losurdo che
abbiamo contribuito a far conoscere negli anni, si veda: https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/search/messages?query=Losurdo
– ma anche in quanto Losurdo è stato socio ed era tuttora membro del Comitato
Scientifico-Artistico della nostra Onlus, avendoci sostenuto anche
concretamente nelle campagne avviate a seguito della aggressione NATO contro la
Jugoslavia nel 1999.
Non sarebbe possibile, né corretto, entrare qui nel merito dei contenuti del
suo pensiero politico-filosofico, sia per nostra inadeguatezza sia per
l'impossibilità di rendere contro in maniera sintetica dei grandi temi che
Losurdo ha trattato promuovendo importanti controversie, facendosi quasi
esempio vivente della applicazione del metodo dialettico: pacifismo/nonviolenza
; marxismo occidentale/orientale ; guerre umanitarie, neocolonialismo e
razzismo "liberale"... Su altri temi non meno rilevanti e controversi
(es. sovranismo, questione nazionale, europeismo, globalizzazione ;
materialismo storico/dialettico e dialettica hegeliana/engelsiana) la sintesi è
di là da venire, e il contributo di "Mimmo" Losurdo ci mancherà
fortemente. Ci limitiamo a segnalare su JUGOINFO * https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8901
* alcuni primi testi di cordoglio pervenuti, che abbozzano un suo
profilo intellettuale, e proponiamo:
(1) la sua durissima introduzione alla Autodifesa di Milošević, in cui
paragonava il "Tribunale ad hoc" dell'Aia alle corti-fantoccio del Ku
Klux Klan: uno scritto che sembra premonitore della eliminazione fisica
dell'imputato da parte dello stesso "Tribunale", occorsa pochi mesi
dopo;
(2) la segnalazione e una recensione della recentissima edizione in lingua
croatoserba del saggio di Losurdo sul revisionismo storico, tradotto e curato
dalla "nostra" indimenticabile Jasna Tkalec e da Luka Bogdanić.
(a cura di A. Martocchia per Jugocoord Onlus)
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Lafauteadiderot.net
Le 28 juin, Domenico Losurdo, philosophe italien, est décédé. A la création du site La faute à Diderot, il avait accepté d'être membre de son comité de rédaction, c'est pourquoi nous lui rendons hommage. Celles et ceux qui voudront appréhender sa pensée trouveront sur notre site de nombreux textes, entretiens ou extraits d'ouvrages, accessibles tout simplement via la fonction recherche. Citons en quelques uns :
Le sens du vingtième siècle. Entretien entre Domenico Losurdo et Stefano G. Azzara publié dans l'ouvrage L'humanité commune, Mémoire de Hegel, critique du libéralisme et reconstruction du matérialisme historique chez Domenico Losurdo.
Notre conseil de l'été : lisez Losurdo, lisez-le jusqu'au bout !
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Le blog de comaguer
À la mémoire de notre camarade Domenico Losurdo, en gratitude, pour sa
disponibilité et son enseignement MERCI MAESTRO ! Marseille, 1er juillet 2018
La rédaction de ce bulletin, qu’aucun événement ponctuel particulier ne
rendait nécessaire à cette date a été achevée alors que notre ami et camarade
le philosophe Domenico Losurdo vivait ses dernières heures.
Sans suivre au jour le jour son immense activité théorique et militante
nous étions toujours dans l’attente de la parution d’un nouvel ouvrage que nous
aurions lu dés sa sortie en attendant une traduction française pour le faire
connaitre aux lecteurs français en interviewant le maitre dans une émission de
COMAGUER sur RADIO GALERE.
Sa parfaite maitrise du français parlé, sa clarté, sa pugnacité
intellectuelle rendait la tâche de l’intervieweur facile. La pensée de Losurdo
se déployait dans toute sa plénitude à la moindre question. A l’écouter on
pouvait à l’instar d’un journaliste sportif commentant les derniers mètres d’un
100 m victorieux d’Usain Bolt, tant la victoire semblait facile, souriante et
décrispée, dire : « il déroulait ».
La République Populaire de Chine occupait une place importante dans la
pensée et les œuvres de Domenico Losurdo. Il considérait la révolution chinoise
comme un événement historique aussi important que la révolution bolchévique,
idée développée dans "Fuir l’Histoire ?». Il suivait de prés l’actualité
chinoise et avait à plusieurs reprises répondu à des invitations d’universités
chinoises pour y donner des conférences.
Il avait souligné que l’objectif de Mao et du PCC d’assurer l’indépendance
alimentaire complète du pays était un objectif prioritaire de la révolution
chinoise et la condition première de son développement historique. Mao disait
que si la Chine restait dépendante des gros exportateurs internationaux
de céréales, Etats-Unis au premier chef, elle demeurerait une semi-colonie comme
elle l’avait été au 19° siècle. En 1949 la Chine nourrissait 500 millions
d’habitants qui, pour une part d’entre eux, avaient souvent connu des périodes
de famine ; aujourd’hui premier producteur mondial de blé et de riz, elle
nourrit seule 1300 millions de personnes soit 800 millions de plus qu’en 1949
sur le même territoire cultivable.
Dans son analyse de la lutte des classes internationale Domenico Losurdo
considérait que la Chine Populaire contemporaine continuait à prendre toute sa
place dans la lutte de classe internationale pour émanciper l’humanité de la
férule impérialiste.
Le stade suprême atteint au début du 20° siècle est en voie de dépassement
quand la direction politique de la première ou seconde économie mondiale (selon
les modes de calcul du PIB) n’est pas dirigée par les impérialistes occidentaux
aux mains de leurs multinationales mais par le plus grand parti communiste du
monde : 80 millions d’adhérents, une avant-garde très active et où se
poursuit aussi, contre l’arrivisme, l’opportunisme et la corruption, la lutte
des classes dans une économie aujourd’hui déjà bien développée et dans un
société d’un niveau de formation élevé.
Domenico Losurdo était toujours là pour accompagner, stimuler et donner de
l’ampleur à toute réflexion sur la Chine contemporaine.
Ce bulletin rédigé les jours précédents son décès lui doit beaucoup. Car la
géographie est aussi une métaphore politique et elle a toute son importance
pour la pensée chinoise. Que l’on songe que pour les Chinois il n’y a pas 4
points cardinaux mais 5 : les 4 que nous connaissons et LE CENTRE
autrement dit le MILIEU de l’Empire du Milieu. La division du monde entre
l’Occident et l’Orient entre l’Est et l’Ouest de Kipling « qui jamais ne
se rencontreront» est une vision à la Mercator de l’impérialisme déclinant. La
terre est ronde il n’y a pas UN OUEST ni UN EST.
La ROUTE c’est la Contradiction
principale : la marche vers le socialisme et la fin de
l’impérialisme ; la CEINTURE c’est l’ensemble des contradictions
secondaires : le cheminement complexe en suivant des côtes plus ou moins
hospitalières, en franchissant des détroits, en traversant des mers
dangereuses, en trouvant sur la parcours des havres portuaires sûrs, ce sont
toutes les péripéties d’une très longue traversée. MERCI MAESTRO !
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Le philosophe communiste italien Domenico Losurdo vient de s’éteindre, et notre Rassemblement Communiste, déjà endeuillée comme l’ensemble du mouvement communiste par la perte récente du camarade Jean Salem, tient à rendre hommage à cet autre grande figure intellectuelle de la reconstruction communiste dans la période suivant l’effondrement de l’Union Soviétique.
Docteur en philosophie de l’Université d’Urbino en Italie depuis 1967, Domenico Losurdo s’est employé inlassablement à combattre l’idéologie dominante des dernières décennies et le théorie du « totalitarisme » visant à identifier le communisme au fascisme.
Tout au contraire, il avance une analyse politique dialectique du vingtième siécle autour de l’opposition entre camp socialiste et camp impérialiste et colonialiste (fascisme ou démocratie bourgeoise), déconstruit le dogme « antistaliniste » (Staline, histoire et critique d’une légende noire, Ed. Aden, 2008) et s’attaque l’infiltration de l’idéologie bourgeoise dans le mouvement ouvrier dans cette période de reflux révolutionnaire sous la forme de ce qu’il appelle « l’autophobie communiste » (Fuir l’histoire ? La révolution russe et la révolution chinoise aujourd’hui, Ed. Delga, 2005).
Domenico Losurdo s’est également employé à souligner à quel point les victoires du mouvement communiste ont dépassé les seules frontières du camp socialiste, à travers les luttes de libération nationale qui y ont trouvé un appui, et les luttes antiracistes, et féministes, notamment aux USA, qui ont conquis des concessions du capital effrayé par la « contagion » bolchevik tout au long du vingtième siècle.
Domenico était lecteur de notre journal Chantiers et nous avions eu le bonheur d’obtenir de lui un entretien filmé (sur la Chine et sur l’islamophobie) en 2012 : Il était un homme ouvert et rassembleur, clair et direct. Nous saluons les proches et camarades de ce grand intellectuel de notre temps, et invitons nos camarades et amis à la lecture de son œuvre, particulièrement utile dans la période.
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Marcos Aurelio da Silva "É com grande pesar que recebo a notícia da morte de Domenico Losurdo, de cujo pensamento me aproximei fortemente nos últimos anos, tendo mesmo viajado à Itália para um pós-doutorado em 2015, oportunidade a qual lhe sou imensamente grato. Suas ideias filosóficas e políticas, bem como os contatos e convívio com seus alunos na Itália, em especial Emiliano Alessandroni e Stefano G. Azzarà, mas também Gianni Fresu, hoje no Brasil, têm sido de enorme importância para meus estudos sobre Gramsci, minha intervenção política no mundo e ainda meu trabalho como geógrafo. Um gigante do pensamento que, com seu amplo e rico trabalho, continuará a travar ao nosso lado a importantíssima batalha cultural.
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Nucleo de Estudos do materialismo Histório e Geográfico: Ontem perdemos, inesperadamente, Domenico Losurdo. Seguramente o maior e mais criativo intelectual italiano desde Antonio Gramsci. Losurdo foi autor de dezenas de títulos, traduzido para diversos idiomas, tendo dezessete obras traduzidas para o português e publicadas no Brasil. Em meio à profunda crise que assola o pensamento crítico em todo o mundo, Losurdo dedicou-se à análise filosófica, aprofundando-se no conhecimento da dialética de Hegel e Marx, a partir da qual valorizou e enriqueceu o marxismo ocidental sem jamais deixar de destacar a importância da contribuição legada por gigantes como Lênin e Gramsci ao pensamento contemporâneo. Avesso às simplificações, Losurdo produziu obra densa, marcada pelo rigor teórico e adequação ao tempo presente, tornando-se autor de referência para estudiosos em diversos países do mundo. Acostumados a receber Losurdo sempre em auditórios lotados por um público entusiasmado, nós brasileiros recebemos a notícia de seu desaparecimento com profundo pesar. Nosso Núcleo de Estudos do Materialismo Histórico e Geográfico, em particular, recentemente recebera com grande satisfação a mensagem de Losurdo em que aceitava ser seu consultor externo. Teria sido uma grande alegria e enriquecedora experiência contar com as observações desta grande personalidade do marxismo do século XXI. À família e aos amigos, gostaríamos de transmitir nossas emocionadas condolências. De nossa parte, faremos aquilo que sabemos ser a melhor homenagem a este grande amigo: seguir estudando e traduzindo seus textos, dar continuidade à renovação do marxismo e à luta por um mundo socialista. Domenico Losurdo: Presente! Núcleo de Estudos do Materialismo Histórico e Geográfico (GCN/UFSC). Florianópolis, 29 de junho de 2018."
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Dall'intervista che chiude il libro L''humanité commune : Dialectique hégélienne, critique du libéralisme et reconstruction du matérialisme historique chez Domenico Losurdo (Delga, Paris 2012).
Ancora più grave è la subalternità di cui la sinistra dà prova sul piano
più propriamente teorico. Nellanalizzare la grande crisi storica che si
sviluppa nel Novecento, lideologia dominante evita accuratamente di
parlare di capitalismo, socialismo, colonialismo, imperialismo,
militarismo. Queste categorie sono considerate troppo volgari. I
terribili conflitti e le tragedie del Novecento sono invece spiegate con
lavvento delle «religioni politiche» (Voegelin), delle «ideologie» e
degli «stili di pensiero totalitari» (Bracher), dell«assolutismo
filosofico» ovvero del «totalitarismo epistemologico» (Kelsen), della
pretesa di «visione totale» e di «sapere totale» che già in Marx produce
il «fanatismo della certezza» (Jaspers), della «pretesa di validità
totale» avanzata dalle ideologie novecentesche (Arendt). Se questa è
lorigine della malattia novecentesca, il rimedio è a portata di mano: è
sufficiente uniniezione di «pensiero debole», di «relativismo» e di
«nichilismo» (penso al Vattimo degli anni Ottanta). In tal modo non solo
la sinistra fornisce il suo bravo contributo alla cancellazione di
capitoli fondamentali di storia: i massacri e i genocidi coloniali sono
stati tranquillamente teorizzati e messi in pratica in un periodo di
tempo in cui il liberalismo si coniugava spesso con lempirismo e il
problematicismo; prima ancora dellavvento del pensiero forte
novecentesco, la prima guerra mondiale ha imposto col terrore a tutta la
popolazione maschile adulta la disponibilità e la prontezza ad uccidere
e ad essere uccisi. Per di più, come medico per eccellenza della
malattia novecentesca viene spesso celebrato Nietzsche, che pure si
attribuisce il merito di essersi opposto «ad una falsità che dura da
millenni» e che aggiunge: «Io per primo ho scoperto la verità, proprio
perché per primo ho sentito la menzogna come menzogna, la ho fiutata»
(Ecce homo, Perché io sono un destino, 1). Così enfatica è lidea di
verità, che coloro i quali sono riluttanti ad accoglierla sono da
considerare folli: sì, si tratta di farla finita con le «malattie
mentali» e con il «manicomio di interi millenni» (LAnticristo, § 38).
Daltro canto, il presunto campione del «pensiero debole» e del
«relativismo» non esita a lanciare parole dordine ultimative: difesa
della schiavitù quale fondamento ineludibile della civiltà;
«annientamento di milioni di malriusciti»; «annientamento delle razze
decadenti»! La piattaforma teorico-politica suggerita a suo tempo da
Vattimo ma che Vattimo stesso pare oggi mettere in discussione - mi
sembra insostenibile da ogni punto di vista.
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