Stefano G. Azzarà (Messina, 1970), insegna Storia della filosofia politica all’Università di Urbino. È segretario alla presidenza della Internationale Gesellschaft Hegel-Marx e dirige la rivista “Materialismo Storico”. Il suo lavoro si concentra sul confronto delle grandi tradizioni filosofiche e politiche degli ultimi due secoli: conservatorismo, liberalismo, marxismo. Ha pubblicato numerosi articoli e libri, tra i quali Democrazia cercasi, Friedrich Nietzsche dal radicalismo aristocratico alla Rivoluzione conservatrice, Nonostante Laclau.
mercoledì 31 ottobre 2018
Disponibile sul sito di Mimesis "Comunisti, fascisti e questione nazionale"
Stefano G. Azzarà
Comunisti, fascisti e questione nazionale. Germania 1923: fronte rossobruno o guerra d'egemonia?
€ 17,00
DESCRIZIONE BREVE
Dopo decenni di entusiasmo per la globalizzazione e l’unificazione
europea, l’emergere dei movimenti sovranisti e populisti in un’epoca di
crisi organica sembra rendere di nuovo attuale la questione nazionale ed
evoca la suggestione di un blocco trasversale di contestazione del
capitalismo neoliberale e apolide che unisca tutti i “ribelli” della
società borghese, lasciandosi alle spalle l’alternativa tra destra e
sinistra.
Anche nella Germania degli anni Venti, ai tempi delle
riparazioni di guerra e dell’occupazione della Ruhr, questi temi erano
all’ordine del giorno. L’appello di Karl Radek per un fronte unito dei
lavoratori, aperto ai ceti medi e alla piccola borghesia patriottica e
capace di difendere l’indipendenza del paese dall’imperialismo
straniero, non era però la proposta di un’alleanza totalitaria degli
opposti radicalismi estremistici ma la dichiarazione di una furibonda
guerra d’egemonia. Uno scontro ideologico che puntava semmai a bruciare
il terreno sotto i piedi al fascismo nascente e a candidare la classe
operaia tedesca, sulla scorta dell’esperienza bolscevica e del dibattito
aperto nel Komintern da Lenin, alla guida della nazione e della sua
rinascita. La disputa dei comunisti con Arthur Moeller van den Bruck e
la Rivoluzione conservatrice tedesca sfata il mito dell’estraneità del
materialismo storico agli interessi nazionali. Tuttavia, al contrario
degli odierni equivoci eurasiatisti e socialsciovinisti, attesta
l’insuperabile incompatibilità filosofica – prima ancora che politica e
morale – tra il particolarismo naturalistico delle destre, con le loro
persistenti pulsioni discriminatorie di stampo coloniale, e
l’universalismo concreto del marxismo e del suo sogno di un mondo senza
guerre.
Stefano G. Azzarà (Messina, 1970), insegna Storia della filosofia politica all’Università di Urbino. È segretario alla presidenza della Internationale Gesellschaft Hegel-Marx e dirige la rivista “Materialismo Storico”. Il suo lavoro si concentra sul confronto delle grandi tradizioni filosofiche e politiche degli ultimi due secoli: conservatorismo, liberalismo, marxismo. Ha pubblicato numerosi articoli e libri, tra i quali Democrazia cercasi, Friedrich Nietzsche dal radicalismo aristocratico alla Rivoluzione conservatrice, Nonostante Laclau.
Stefano G. Azzarà (Messina, 1970), insegna Storia della filosofia politica all’Università di Urbino. È segretario alla presidenza della Internationale Gesellschaft Hegel-Marx e dirige la rivista “Materialismo Storico”. Il suo lavoro si concentra sul confronto delle grandi tradizioni filosofiche e politiche degli ultimi due secoli: conservatorismo, liberalismo, marxismo. Ha pubblicato numerosi articoli e libri, tra i quali Democrazia cercasi, Friedrich Nietzsche dal radicalismo aristocratico alla Rivoluzione conservatrice, Nonostante Laclau.
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