venerdì 21 dicembre 2018
Delusione grillo-leghista e sinistra populista e subalterna: è davvero colpa dell'Europa?
Il pasticcio economico e fiscale fatto dal "Governo del cambiamento",
nonostante la propaganda che si sta già scatenando per scaricare su un
nemico esterno la rabbia delle persone ingannate dalle tante frottole e
deluse, non è dovuto al diktat dell'Europa.
Dipende invece dal
preciso segno di classe del governo stesso. E cioè dalla consapevole
volontà politica di salvaguardare le gerarchie sociali vigenti e i
patrimoni dei padroni e dei padroncini che - loro sì - si sono mangiati
il paese, e dunque dal rifiuto di prendere i soldi necessari per
rispettare i parametri dove questi soldi ci sono a profusione: tassando
le classi dominanti che nella crisi ingrassano e facendo pagare il
dovuto ai loro intendenti nei ceti medi evasori.
E viene dalla
volontà di tenere costantemente sotto ricatto i clientes sottoproletari o
piccolo-borghesi in crisi con una mancia e con una vaga speranza, oltre
che dal servilismo atlantico verso gli USA che impedisce di tagliare
inutili spese militari (ma qui il discorso ci porterebbe troppo
lontano).
Sbagliano gravemente perciò, ancora una volta, quelle
forze di sinistra che, associandosi alla retorica del Governo o tentando
di metterlo in difficoltà assecondando la folla inferocita, parlano già
di "ricatto della burocrazia eurocratica" o di "debolezza" o
"incoerenza" di Salvini e Di Maio rispetto ai propositi di scontro con
il nemico principale. E che, lasciando immaginare che loro sarebbero
capaci di andare fino in fondo, fanno +1 e invitano a rompere la gabbia
della UE e a uscire dall'euro, mentre dovrebbero parlare esclusivamente
di lotta all'evasione e di imposta progressiva per ricostruire il
welfare, di politiche industriali, di commercio internazionale e di
proprietà dei mezzi di produzione.
Se qualcuno vuole uscire
dall'euro non ha che da mettere in atto le necessarie procedure: non c'è
nessuno che ci obbliga a rimanere, basta con questo vittimismo e questa
esternalizzazione del conflitto.
Ma finché qualcuno ha sale in
zucca non lo farà mai, perché questo paese, privo di risorse, annegato
dai debiti e senza credito internazionale, finirebbe nel baratro e
dovremmo sperare negli aiuti della Croce Rossa prima di lasciarci
commissariare dagli Stati Uniti.
Dovrebbero sperarlo le classi
subalterne, ovviamente, perché i ricchi guadagneranno anche nell'exit,
facendo - allora sì - dell'Italia una colonia.
Questo
dilettantesco atteggiamento populista e demagogico che si è diffuso a
sinistra ci porterà a sbattere un'altra volta: globalisti quando tirava
il globalismo, sovranisti ora che il vento dice sovranismo; mai un'idea
autonoma. E quando questa sbornia sarà passata ci troveremo nuovamente
dalla parte sbagliata e senza argomenti, costretti a recuperare il tempo
perso dietro alle follie socialscioviniste.
Queste forze a
sinistra che cercano di cavalcare e incanalare in chiave anti-UE la
rabbia sociale non rappresentano un'alternativa ma un'altra faccia della
medesima devastazione culturale. Alle elezioni europee bisognerà votare
per chi si sottrae alla lotta fasulla tra euromani e eurofobi, se mai
ci sarà qualcuno [SGA].
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2 commenti:
L'alternativa all'alleanza lega e 5stelle è lega e rimasugli di destra e forza Italia, basta sentire Giorgetti seul sud e sull'assistenzialismo.
A qualcuno da fastidio anche la mancia evidentemente.
Sara
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