Ai Gilet Gialli e a Finkielkraut stesso dobbiamo contrapporre, dunque, un universalismo compiuto per il quale siamo tutti uguali.
domenica 17 febbraio 2019
Finkielkraut e i Gilet Gialli: chi di sovranismo occidentalista ferisce, di sovranismo occidentalista perisce
Al tempo stesso va detto che che questo attacco si colloca su un terreno di suprematismo bianco al quale Finkielkraut stesso, purtroppo, non è estraneo nel suo rivendicare un'Europa giudaico-cristiana libera dagli arabi e dai musulmani.
Eè stato lui stesso uno tra i primi a contestare il "buonismo" e a collocarsi su un terreno "sovranista" in chiave antiaraba:
Ai Gilet Gialli e a Finkielkraut stesso dobbiamo contrapporre, dunque, un universalismo compiuto per il quale siamo tutti uguali.
Nel contestare chi invita Finkielkraut ad andarsene a Tel Aviv ricordiamo contestualmente a FInkielkraut che anche lui invitava Abdul a tornarsene ad Algeri, cercando di fargli capire che chi di suprematismo bianco ferisce di suprematismo bianco prima o poi perisce.
La critica del multiculturalismo, che è legittima e spesso giusta, è fatta sia dai Gilet Gialli che da Finkielkraut non in nome di un universalismo più vasto ma in nome del particolarismo. Francese nel primo caso, giudaico-cristiano nel secondo [SGA].
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