domenica 24 marzo 2019

Fasci di intrattenimento. Furono i socialisti e soprattutto i comunisti a fondare il fascismo in Italia





Su Radio 3 Emilio Gentile, dominus della Scuola Defelicina, ha appena celebrato la fondazione dei fasci di combattimento - figli della guerra imperialista e animati da fanatici esaltati del massacro europeo - come un'occasione di modernizzazione democratica che prometteva di rianimare in chiave futurista e laica la morta palude dello Stato liberale, e dunque il liberalismo stesso, distinguendo nettamente questa fase dal successivo fascismo come regime totalitario, per quanto soft.

Sergio Romano aggiunge l'altro luogo comune carioto del revisionismo e cioè che in realtà furono i socialisti e soprattutto i comunisti, con il loro massimalismo, a far precipitare le cose.

Nessuno che parli della guerra, dell'introduzione della barbarie coloniale in Europa, della volontà delle classi dirigenti europee di irreggimentare la società civile secondo il modello della guerra totale.




È la risaputa vulgata criptocrociana del maestro, che con Montanelli ha fatto da ponte - lui accademico e "scientifico", l'altro popolareggiante - per la riconciliazione autoassolutoria degli italiani con il proprio passato.




In essa c'è qualcosa di vero, perché riconosce involontariamente ma implicitamente la continuità tra il liberalismo e l'uso spregiudicato dello stato d'eccezione, ma non è questo ciò che conta.




Ricordo con nitidezza una mattina sul finire degli anni Ottanta, mio padre mi accompagnava a scuola andando al lavoro e alla radio severi editorialisti democristiani rimbrottavano gli studenti di non so quale università, i quali avevano osato impedire a De Felice di parlare o quantomeno ci avevano provato.




La talpa della reazione ha scavato assai più di tutti e da più tempo e ha inoculato ovunque il nuovo, vecchissimo, senso comune.




La teoria del fascismo internazionale è ormai paleontologia, il massimo che si legge in giro sono le letture psicopatologiche e l'idiozia del "fascismo eterno" nelle varianti più diverse e presto saremo noi a non poter parlare più, se non nelle catacombe [SGA].















Nessun commento: