Negare il pane. Stancanelli e ancora Stancanelli. "Ingropparsi" i Piccoli Maestri

Negare il pane, buttarlo per strada con disprezzo e calpestarlo pur di non concederlo ad altri è un gesto di grande impatto simbolico, perché significa negare il riconoscimento della comune umanità e dunque despecificare, espellere dalla specie. Significa "dovete morire".

È il contrario della condivisione del pane, propria della tradizione cristiana e poi di quella socialista e comunista.

Certo, chi despecifica l'altro despecifica in realtà anzitutto se stesso, riducendosi al livello delle bestie o della immonda canaglia fascista o leghista. Ed è chiaro che la faccenda è stata in gran parte organizzata dai gruppi di estrema destra, informati da qualcuno del trasferimento dei rom.

E' stata comunque superata una soglia. Il prossimo passo saranno i pogrom organizzati, la richiesta di pena di morte, le ronde...

Uno stato democratico moderno stroncherebbe subito questa deriva. Ma la democrazia moderna è finita in Italia da almeno uno o due decenni.

Una sinistra degna di questo nome tornerebbe a presidiare periferie della miseria materiale e umana e a contenderle palmo a palmo con ogni mezzo. Ma la sinistra è defunta in Italia da altrettanto tempo [SGA].
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Un esempio di universalismo astratto repubblichino-manifestino e di illuminismo minchione che spiega 3/4 del populismo reattivo odierno.
Stancanelli - che si sente tanto progressista e colta ma non riesce a cogliere in una situazione semplicissima la contraddizione principale, concentrandosi su dettagli inessenziali - è di destra e ignorante non meno di Casa Pound, sebbene di una destra e di una ignoranza diversa.
Nello specifico, oltretutto, il ragazzo non avrebbe potuto parlare nessuna altra lingua per farsi riconoscere e comprendere, e dunque lui è infinitamente più intellettuale di lei.

Anni di liceo classico, di università e di frequentazioni del bel mondo editoriale buttati al vento senza capire nulla di ciò che è cultura [SGA].

P.S.
Ancora Stancanelli e l'anti-intellettualismo di sinistra
Preciso a scanso di equivoci e a conferma che la dialettica è cosa complicata.
Tra i danni dell'improvvido intervento di Stancanelli su Torre Maura c'è anche l'aver dato la stura all'anti-intellettualismo plebeo di sinistra.

Stancanelli non sbaglia perché vuole educare il popolo e dunque rappresenta la cultura contro la pratica dell'università della vita, ma perché la sua è mancanza di cultura politica.
In lei c'è non troppa teoria ma troppo poca e sbagliata.
Non è professorina ma non abbastanza professoressa.
Ciò che va contestata è la natura immediata del suo universalismo e illuminismo, non la superiorità dell'uno e dell'altro sul fatto bruto [SGA].

"Ingropparsi" i Piccoli Maestri
Le parole dei compagni della Sezione Parioli su Torre Maura, su Simone, su Pasolini e annessi non sono di per sé diverse dalle volgari banalità di Don Minico che esce dal bar o dell'ultimo dei mentecatti grillini e non hanno un valore conoscitivo o morale superiore.
Coprono oltretutto con l'ostentazione di un cinismo che nessun talento giustifica un sostanziale vuoto interiore fatto di egoismo e autoconsolazione a pagamento.

Vengono notate e diventano tema di dibattito soltanto perché nella loro miseria umana sono legittimate in via indiretta da dispositivi di validazione dei discorsi e di costruzione del consenso pubblicamente riconosciuti, e cioè tramite l'aura autoritativa di Repubblica, Il Foglio, La Stampa, il Corriere, il Giornale e quant'altro (un'aura logorata ma ancora efficace).
Contrastare puntualmente queste uscite estemporanee e spernacchiarle è inevitabile ma è come svuotare il mare con un cucchiaio.
Ciò su cui dovremmo concentrarci è invece proprio l'elaborazione di un dispositivo alternativo e cioè, come tante volte detto, di un portale di informazione e cultura talmente serio, professionale e attendibile da avere pari potenza legittimante [SGA].