mercoledì 8 gennaio 2020

Follini e la storia della DC

Il meglio della Dc era il senso della misura 
di Stefano Folli Robinson Rep 28 12 2019
«Non ce lo aspettavamo»: così rispose Ugo La Malfa ad Alberto Ronchey nella celebre Intervista sul non-governo edita da Laterza nella seconda metà degli anni ’70. Si riferiva al manifestarsi del partito cattolico (o “dei cattolici”) all’indomani della Seconda guerra, mentre prendevano forma le istituzioni della democrazia repubblicana. Una presenza, quella dei cattolici in politica, totalmente sottovalutata dai laici, almeno per le dimensioni subito assunte. Si immaginava piuttosto una dialettica con le forze marxiste, da sfidare e vincere sul terreno riformatore.
Quell’errore aiuta a comprendere il racconto che Marco Follini propone oggi della Dc dagli anni del successo a quelli del declino, fino alla scomparsa nel 1993. Un racconto giocato su intuizioni e ricordi personali. «Un tentativo di catturare lo spirito democristiano cercando di indagarne alcuni dei molti, troppi risvolti». Del resto la Dc era, secondo la definizione di Sciascia, un «continente»: tante vicende in una, una complessità che spiega molto dell’Italia.
Soprattutto la ricerca di Follini è un atto d’amore verso la politica in tempi di anti-politica trionfante. Per cui è ovvio che non ci sia alcuna velleità di suggerire un impossibile ritorno al passato, ma al tempo stesso si voglia suggerire un metodo, un modo di stare nel quadro istituzionale senza lacerazioni. Il richiamo è al «senso della misura», di cui oggi si è smarrito lo stampo. Non a caso il viaggio dell’autore è fatto anche di interrogativi senza risposta. Perché la Dc è stata, tra mille altre cose, anche un mistero non del tutto risolto e testimoniato fin dall’inizio dalla sorpresa di La Malfa e di altri grandi laici.
Follini, che lascia trasparire un punta di insofferenza verso l’egemonia culturale — non quella politica — contesa alla Dc dai liberal-democratici, parla poco della relazione con esponenti di questo mondo o di quello socialista. Guarda piuttosto al dialogo semi-esclusivo tra i due vincitori, Dc e Pci, nel segno della piena maturazione del modello democratico. E tuttavia restano sullo sfondo alcune ombre, quel non-governo che già negli anni Settanta attirava l’attenzione degli osservatori più attenti e che è una delle cause, forse la più grave, della degenerazione successiva, fino al crollo di cui patiamo le conseguenze. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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