giovedì 6 febbraio 2020

Liberali cazzulli e liberali gervasoni uniti

Coronavirus e diffamazione della Cina: il significato politico fondamentale di ciò che sta avvenendo nell'industria dell'informazione.

Per il Fronte Unico Liberale - che comprende sia il campo liberaldemocratico universalista e dirittumanista che quello liberalconservatore camuffato con il nome di "populista" e "sovranista" - il Coronavirus è un'occasione unica da sfruttare ai fini della guerra psicologica permenente, anche a rischio di alimentare un'ondata di sinofobia che smentisce tutte le belle parole sulla "società aperta", l'integrazione, ecc. ecc.

In generale, i dimostra l'articolo su MicroMega a proposito dell'Islam, Cazzullo, i Molinari, i Mieli, i Rampini e i Gramellini producono in tal modo i Gervasoni, Bagnai, i Paragone, le Maglie e i Salvini, tanto che convergono tutti nell'idealtipo di Oriana Fallaci.

Nel merito, quanto afferma questa giornalista del New York Times (del quale Repubblica è di fatto l'edizione per l'alta società che vive tra via del Corso e i Parioli) si tratta di una menzogna deliberata, perché la Cina ha purtroppo standard di segretezza decisamente inferiori a quelli degli apparati occidentali e soprattutto statunitensi e perché sta dimostrando di fronteggiare l'emergenza con un'efficienza senza pari.

Di fronte a un improvviso pericolo di questa natura, i paesi capitalistici sarebbero crollati in pochi giorni e sarebbero finiti nella guerra civile, con conseguente coprifuoco.
Soprattutto uno di questi paesi, quello nel quale gli ospedali vengono costruiti in 30 anni e cadono a pezzi 10 giorni dopo essere stati inaugurati.

10 giorni sono invece i tempi necessari per costruire un ospedale modernissimo in Cina [SGA].




Nessun commento: