domenica 1 marzo 2020
Populismo-sovranismo secondo Krastev e Holmes: rivolta antiliberale o revival liberalconservatore contro la democrazia moderna?
Ivan Krastev e Stephen Holmes: La rivolta anti-liberale. Come l’Occidente sta perdendo la battaglia per la democrazia, Mondadori, Milano, pagg. 282, € 22
Che cosa nasconde l’ondata populista
Sebastiano Maffettone Domenicale 29 3 2020
La rivolta anti-liberale
di Ivan Krastev e Stephen Holmes è un libro con vocazione divulgativa
di due notevoli studiosi. Krastev è uno scienziato sociale bulgaro che
si è fatto molto apprezzare per i suoi studi sul populismo. Stephen
Holmes, professore a New York University, è una vecchia gloria della
filosofia politica e della storia delle dottrine politiche.
I due
hanno scritto un libro a suo modo strano, che vale assolutamente la
pena di leggere. La stranezza consiste -a mio avviso- nella congiunzione
tra una relativa superficialità dell’ipotesi scientifica di fondo da
una parte, e l’estremo interesse di molte osservazioni teoriche e
empiriche dall’altra. Veniamo all’ipotesi scientifica centrale di cui si
diceva. Secondo Krastev e Holmes, dopo il 1989 -cioè nel momento in cui
per Fukuyama si sarebbe verificata la “fine della storia- si sarebbe
aperta “l’età dell’Imitazione”, destinata poi a durare una trentina di
anni. In questi tre decenni, il liberalismo democratico non sarebbe
stata una ipotesi tra le altre, ma piuttosto l’unica opzione possibile
nell’ambito degli ideali morali.
Il relativo insuccesso del
processo imitativo -gli abitanti di Praga e Budapest avrebbero voluto
vivere in pochi anni come a Parigi e Londra, e ovviamente ciò non è
accaduto- e inoltre il peso di sentirsi schiacciati sotto la mancanza di
alternative ideali sarebbe stato il nutrimento dell’etica
anti-occidentale. Con tutti i sovranismi e populismi di ritorno che
conosciamo bene. In sostanza, in molti paesi l’ortodossia comunista
sarebbe stata sostituita da quella liberale, cosa che certo non poteva
essere vista di buon grado da chi contro l’ortodossia si era sempre
battuto. L’ipotesi in questione si avvale di svariati supporti
psicologico-sociali, di cui il più autorevole è quello basato sulla tesi
del comportamento mimetico di René Girard.
L’imitazione dei fini
l’altrui, secondo la tesi del comportamento mimetico, non può alla fine
che sfociare in rivalità e insoddisfazione: se ti va bene sarai una
discreta copia dell’originale. Da questo punto di vista, Cina e Giappone
si sarebbero limitati a imitare i mezzi occidentali ma non i fini, e
quindi se la sarebbero cavata egregiamente. Sia dal punto di vista
spirituale, sia da quello materiale. Non così Russia, Ungheria e Polonia
che -sebbene non allo stesso modo- perlomeno all’inizio erano decise a
imitare non solo i mezzi ma anche i fini. Coi risultati in termini di
anti-occidentalismo che conosciamo.
Tutto ciò suona ragionevole,
nonché frutto di un’ipotesi elegante. Ma, se vogliamo, anche troppo
generica e soprastrutturale (che Marx mi perdoni per l’abuso di
dizionario…). Fatto è che dopo il 1989 la spinta propulsiva del modello
capitalistico e liberal-democratico dell’Occidente si è arrestata, e i
paesi ex comunisti sono stati poco fortunati nel beccarsi il modello nel
momento del calare della curva di successo di quello stesso modello che
pure dal 1945 fino allora era andato assai bene.
Inoltre, come
non pensare che una globalizzazione non governata avrebbe portato
conseguenze pericolose per tutto il sistema mondo? E che ora i nodi
stanno venendo al pettine? Ora, queste cose -come si evince dalla
lettura- Krastev e Holmes le sanno bene. E, cosa più importante, il
libro offre pagine affascinanti: quando racconta come gli
ultra-conservatori alla Orban spesso e volentieri sono liberali delusi o
comunque figli di liberali; quando spiega l’intelligenza cinese nel
muovere la competizione dal piano politico-militare a quello
economico-politico; quando narra la paura degli americani di essere
imitati troppo bene. E così via, in un continuo susseguirsi di brillanti
intuizioni e perspicui ragionamenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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