mercoledì 3 febbraio 2021

La grande borghesia cerca disperatamente una via d'uscita ma la crisi è organica

Padroni ingordi e senza senso della misura. Piccola borghesia inferocita.

Pd con il collo sempre nello stesso cappio. Stelline a pezzi. Lega divisa e sotto ricatto.
Frange sovraniste rianimate. Se Meloni resiste, fa il botto.
Sinistra, come sempre, non pervenuta e impotente ma servizievole osservatrice delle iniziative politiche altrui.
Quadro complessivo sempre più a destra, tra un poco esce dallo schermo.

Siamo di fronte a un tentativo di ripristinare l'ordine borghese per via tecnocratica ed epistocratica, un tentativo che però non risolve la crisi organica e prepara semmai un suo aggravamento.

Per il resto, la democrazia è sul piano formale un algoritmo per mettere in forma i rapporti di forza politico-sociali tramite i rapporti di forza della rappresentanza parlamentare ottenuta con l'organizzazione del consenso, per evitare che facciano paddazza. Quello che conta sono i rapporti di forza politico-sociali però e quelli decidono in caso di crisi e conflitto. È sbagliato e inutile prendersela con Mattarella, quasi quanto prendersela con Bruxelles, perché è normale che ognuno faccia il proprio lavoro.
Guardiamo ai rapporti di forza, guardiamo alle lotte in corso tra classi peoprietarie che si stanno scannando per appropriarsi delle risorse e ripartirle e per ricostruire un blocco sociale secondo i propri interessi, non consoliamoci con i facili complotti del nemico invasore [SGA].

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