lunedì 16 ottobre 2023

Occidente e legge morale

 In questa frase (un po' diverso per fortuna è il resto dell'articolo) è sintetizzata l'ipocrisia dell'Occidente, che quella nobile legge morale alla quale viene fatto riferimento - che ci parla dell'umano come fine in sé indipendentemente da ogni clausola di genere, provenienza e classe -, in realtà sin troppe volte si è messo e continua a mettersi sotto i piedi.

È interessante notare come - a parte le solite vedette della manopolazione atlantica tipo Aldo Grasso e simili, che fanno ciò che fanno per mestiere - profonde contraddizioni pubbliche si siano aperte in questi giorni nell'universalismo astratto. Il quale proprio in virtù di tale atteggiamento epistemologico capisce benissimo di usare sistematicamente due pesi e due misure - il doppio standard - ed è messo sempre più di fronte al fatto che i propri sbandierati valori sono disattesi anzitutto dai paesi occidentali e usati a convenienza per coprire i propri interessi e la propria supremazia.

"Ma come, non abbiamo detto sinora che c'è un aggressore e un aggredito, un occupante e un occupato? Come possiamo sostenere una cosa in un caso e quella opposta in un altro?".

Questo dimostra che l'ideologia non è mera menzogna e va presa sul serio, perché la sua decostruzione ma anche già la sua applicazione non possono fare a meno di fare leva sulla realtà e sull'oggettivita delle cose, portandole così alla luce.

Sì può dire, in questo senso, che proprio questa disposizione critica e autocritica - Kant contro il mercato degli schiavi - costituisca la vera grandezza culturale e filosofica dell'Occidente nei suoi punti alti.
Tuttavia, l'abitudine a considerare i popoli estranei allo spazio sacro come non umani rimane fortissima di una stratificazione millenaria ed esime ancora l'Occidente stesso dal trarne le conclusioni.

Pretendiamo rispetto dei diritti umani ma non siamo tenuti a rispettarli, nemmeno nella definizione che ne diamo, nei confronti di chi pienamente umano non riteniamo. Solo se in fondo si tratta di cose o di bestie e non di esseri umani, solo previa deumanizzazione e reificazione, il dispositivo universalista può essere efficacemente silenziato.

Questo universalismo è falso perché incompiuto, perciò, perché incapace di sussumere quel particolare che può sempre essere misconosciuto ed escluso secondo le circostanze.

Anche per questa ragione è un peccato non avere a disposizione una piattaforma di informazione e cultura che sia seria e professionale, in modo da inserirci in queste contraddizioni e sfuggire al degrado in vece di doverlo scimmiottare [SGA].

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