sabato 8 marzo 2025

L'uomo di M. Lo Scurati guerriero dell'Occidente liberale che desidera il riarmo è il medesimo Scurati letterato che pretende di spiegarci il "fascismo eterno" rimuovendo le colpe del liberalismo

 Quattro volumi su Mussolini e tra poco il quinto, per mesi ogni sera in tv a spiegarci il "fascismo eterno", per poi - vero emblema dell'intellettualità liberaldemocratica - finire miseramente a fare propaganda per il riarmo e per la guerra, unica vera radice del fascismo.

Eppure, non c'è nessuna contraddizione. Chi si stupisce sbaglia.

Eppure, lo Scurati guerriero dell'Occidente, lo Scurati che in nome dei diritti umani dei bianchi è disposto a cancellare il diritto alla vita di tutti gli altri, lo Scurati che riscopre la Bella Morte e le virtù dell'eroismo e del sacrificio, lo Scurati ardito, è esattamente il medesimo Scurati letterato e intellettuale che nella sua narrazione riduce il ventennio al delirio di un solo uomo e alla sua ulcera dolente. E che, soprattutto, da minuscolo portavoce del crocianesimo, del fascismo cancella la natura profondamente controrivoluzionaria - la reazione contro l'emancipazione delle classi subalterne ma anche la reazione contro l'emancipazione dei popoli coloniali -, facendone una semplice questione di violenza e riconducendolo a una negazione del liberalismo inteso a sua volta come la libertà e la democrazia tout court.

In realtà, tutto al contrario - questa è la vera colpa originaria di Scurati e di tutto questo ufficio propaganda in servizio permanente -, del liberalismo il fascismo è la prosecuzione durante quello stato d'eccezione e quella sospensione del diritto che la guerra istituisce.

In realtà, ancora di più, il liberalismo non è la democrazia in quanto tale ma solo una forma particolare dei regimi rappresentativi. Una democrazia minor, limitata, oltretutto, la quale si è sempre contrapposta alla democrazia intesa come democrazia moderna, democrazia integrale, pretendendo di esaurire l'intero a tal punto da voler annientare l'intero.

Il fascismo è l'applicazione all'interno dello Spazio Sacro della Libertà della normale prassi che il liberalismo ha sempre adottato dove sunt leones. Ma può esserlo perché con il liberalismo condivide il rifiuto della democrazia sociale.

Finché anche noi intenderemo il fascismo nel senso della teoria del totalitarismo, come semplice atteggiamento illiberale, come mera antitesi della democrazia liberale, senza più riempirlo di contenuti politici e sociali, saremo succubi [SGA].

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