lunedì 30 novembre 2009
Che cos'è la destra, cos'è la sinistra
da: domenicolosurdo.it
Qualche settimana fa Domenico Losurdo ha incontrato alcuni studenti di filosofia dell'Università di Pisa per una discussione informale. I materiali di questo incontro sono molto interessanti perché chiariscono alcuni aspetti delle tesi di Losurdo e le collocano in maniera più diretta - e anche polemica - nel panorama del marxismo contemporaneo e delle sue espressioni italiane. Pubblichiamo perciò volentieri questo testo, per il quale ringraziamo gli studenti che hanno dimostrato un notevole fervore intellettuale e che con le loro domande tempestive e pertinenti hanno individuato i nodi più importanti del lavoro di Losurdo mettendoli in relazione con il clima politico e culturale del nostro tempo.
Il colloquio verrà pubblicato sulla rivista "l'Ernesto". Ne do notizia anche sul mio blog perché questa intervista è il controcanto al libro di Augusto Illuminati e alla recensione di Toni Negri che avevo anticipato qualche giorno fa [SGA].
Guglielmo Califano – Guido Frilli – Bruno Settis
Colloquio con Domenico Losurdo
Firenze, 31 ottobre 2009
A cura di Stefano G. Azzarà
Bruno - Rispetto alla concezione dominante della democrazia come pluralismo debole e “pensiero zero” e all’aridità dell’elaborazione filosofica contemporanea, le sue opere si pongono come “pensiero forte”, anzi (giustamente) orgoglioso e aggressivo. Quindi: in che modo i grandi classici sono utili o necessari a questo atteggiamento di pensiero forte verso il presente? Perché la Rivoluzione Francese, Hegel, Marx ed il marxismo piuttosto che Nietzsche, Heidegger, Habermas o Negri?
D.L.- Credo che si debba partire dalla Rivoluzione francese perché, non c’è dubbio, è stata la prima grande rivoluzione a porre il problema della democrazia. E’ noto come ci siano oggi alcuni storici statunitensi di orientamento liberal che contestano persino il carattere “rivoluzionario” della Guerra d’Indipendenza che sfocia nella fondazione degli Stati Uniti...
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