venerdì 11 dicembre 2009
Alain de Benoist sulla globalizzazione e il futuro dell'Europa. Da Eurasia
Dal sito della rivista di studi geopolitici Eurasia riporto questa interessante intervista ad Alain de Benoist, uno dei principali intellettuali della destra "transpolitica" contemporanea e tra i maggiori esperti della rivoluzione conservatrice europea. Le sue riflessioni hanno dunque un chiaro significato politico e si differenziano nettamente da quelle di chi si riconosce nel materialismo storico; ma non è questo un motivo sufficiente per trascurarle e rifiutarsi di confrontarsi con esse [SGA].
Intervista a Alain de Benoist
a cura di Stefano Vernole, da Eurasia. Rivista di studi geopolitici, dicembre, 2009
Stefano Vernole: Dr. de Benoist, sono passati 20 anni dalla caduta del Muro di Berlino, quale bilancio possiamo trarre oggi da quegli avvenimenti?
Alain de Benoist: La riunificazione delle due Germanie avrebbe potuto essere l’occasione per una sintesi e un superamento dei due sistemi ma purtroppo non è quello a cui abbiamo assistito. La Germania Est è stata assorbita dalla Germania Ovest e lo stesso si può dire per l’Europa orientale e centrale rispetto al resto del continente. Buona parte dei Paesi dell’Est ha aderito all’Unione Europea nonostante la mancanza di sentimenti europei, con l’obiettivo di mettersi sotto la “protezione” della NATO e ponendosi, quindi, sotto l’influenza statunitense. L’Unione Europea già in passato aveva commesso l’errore di voler costruirsi sull’ economia e sul commercio, anziché sulla base della volontà politica e della cultura. Si è costruita l’Europa partendo dall’alto, dall’apparato tecnocratico, piuttosto che dalla realtà delle regioni e dal principio di sussidiarietà...
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