sabato 12 dicembre 2009

Torna in scena "L'anima buona di Sezuan" di Bertolt Brecht


La tradizione brechtiana, a partire da Grassi e Strehler, è solida e radicata in Italia, nonostante Bertolt Brecht sia passato di moda con il mondo al quale era legato. Un nuovo spettacolo opportunamente cerca di riatualizzarla [SGA].

Roberta Nicolai rilegge l'anima di Brecht

di Giuseppe Distefano, da Il Sole 24 Ore, 10 dicembre 2009

È una coreografia dell'anima. Un moto interiore capace di generare movimenti e parole e gesti e suoni. Nasce da un lungo studio di penetrante intelligenza scenica la riduzione che Roberta Nicolai ha operato de "L'anima buona di Sezuan", universalizzando il testo che Brecht scrisse tra la vigilia della guerra e il pieno del conflitto. E ne fa un percorso di nuova epifania scenica, dove il caos trova un inedito assetto. Le dinamiche testuali sono molteplici. Di chi è la colpa se il mondo è così violento, crudele, ingiusto, che anche i buoni, per non soccombere sono costretti a trasformarsi in sfruttatori del prossimo? Domande alle quali, a differenza di altri testi, Brecht non suggerisce, almeno in apparenza, alcuna risposta di carattere "politico"...

Nessun commento: