venerdì 22 gennaio 2010

"Il comune": impazza il nuovo passepartout postmoderno e il manifesto dà il meglio di sè

Contro questo termine bisognerebbe presto lanciare una campagna di ecologia della mente [SGA].

MEETING
Rompere i recinti dell ordine neoliberale
Dimensione filosofica e giuridica dei beni comuni

Alain Badiou, Slavoj Zizek, Etienne Balibar, Jacques Rancière, Toni Negri e Michael Hardt. Solo solo alcuni dei filosofi e studiosi che da alcuni anni hanno avviato una riflessione attorno al concetto di «comune», dopo che i termini «beni comuni» e common hanno indicato pratiche sociali e politiche di alterità, opposizione o antagonismo rispetto ai «dispositivi» neoliberali di governo delle società capitalistiche. Studiosi che hanno espresso una visione del tema alimentata da quanto in «campo» postcoloniale è stato prodotto nel corso del tempo. Anzi, si potrebbe dire che common e «beni comuni» sono diventati espressioni e termini così diffusi che quando il premio Nobel per l'economia è stato assegnato a Elinor Olstrom, studiosa nota per le sue riflessione su una gestione «non mercantile» dei beni comuni, i commenti si sono a lungo dilungati sul fatto che anche in una istituzione tradizionalmente conservatrice come quella che assegna i nobel per l'economia il «comune» aveva fatto breccia...

Un Nobel ambivalente

Nessun commento: