Dal manifesto e la Stampa. Non andrebbe detto in pubblico ma a volte la tentazione di rivalutare questa figura peculiare della cultura italiana più reazionaria è forte... [SGA].
LA «FOSSETTA» DOVE SI PERDE LA RAGIONE
Lombroso E I SUOI SEGUACI
Una immersione nelle atmosfere Una immersione nelle atmosfere del Museo di Antropologia Criminale riaperto a Torino dopo anni di lavori. Vi si raccolgono non soltanto preparati anatomici, disegni, fotografie, scritti e manufatti di internati nei manicomi e nelle carceri del Regno d'Italia; ma anche lo stigma dello stesso Lombroso, che dispose la propria decapitazione post-mortem e la conservazione del proprio cervello
di Marco Dotti, il manifesto, 05.01.2010
Si intitolava semplicemente Come mio padre venne all'antropologia criminale, il saggio che Gina Ferrero-Lombroso dedicò al padre Cesare e al suo programma di positivismo applicato all'ambito sociologico, prima elogiato e infine vituperato dalla comunità scientifica.Pubblicate nel 1921 dall'editore Bocca di Milano - e subito riprese, come era d'uso all'epoca, con altro titolo e da altro editore - le note di Gina ripercorrevano le «scoperte» dello scienzato nato a Verona il 6 novembre del 1835, che, nel corso delle sue ricerche, sosteneva di avere individuato segreto, origine e misteri della natura criminale. Fu osservando il cranio del bandito calabrese Giuseppe Villela...
di M.D., il manifesto, 05.01.201
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