mercoledì 26 maggio 2010

La vera storia di Diego Manzocchi

Un paio d'anni fa è uscito un libro dal titolo 'Gli aquiloni non volano più', di Ulderico Munzi. E' un romanzo in cui si racconta di Diego Manzocchi, un volontario italiano caduto nella cosiddetta Guerrra d'inverno (la guerra russo-finnica, che si svolse tra il 30 novembre 1939 ed il 13 marzo 1940). A differenza di altri autori che in precedenza si sono occupati di questa figura, Munzi sostiene nel suo libro che Manzocchi diventa antifascista quando -aviatore in Libia- viene a sapere da un beduino che i fascisti usarono i gas in Etiopia e nella stessa Libia. Diventa antifascista e vuole andare a combattere in Spagna. Insieme ai franchisti, così può dimostrare il suo antifascismo!
A questa tesi demenziale risponde Paolo Torretta, giornalista e collaboratore del "Corriere della Sera", che ha ricostruito in Finlandia la vera storia di Diego Manzocchi e che ringrazio per i materiali [SGA].

Diego Manzocchi, l'italiano che morì nella Guerra d'inverno. Vita, avventure e morte del 'volontario'
di Paolo Torretta, giornalista collaboratore del ”Corriere della Sera”

Il 30 novembre 1939 iniziò il conflitto tra la Finlandia e l'Unione Sovietica che si concluse il 13 marzo 1940. Il regime fascista appoggiò la Finlandia e le diede un notevole aiuto in armamenti, tra cui 25 aerei caccia Fiat G 50. Mussolini era propenso a mandare anche migliaia di 'volontari' ma fu frenato da varie questioni politiche e dall'atteggiamento dei nazisti. Comunque, una dozzina di volontari italiani si arruolarono nelle Forze armate finlandesi. Uno di questi, Diego Manzocchi, vi trovò la morte e la sua lapide è vicino alla tomba del Maresciallo Carl Gustav Mannerheim (1867-1951) nel cimitero militare di Helsinki.
Chi era Diego Manzocchi? Nato a Morbegno (SO) il 26.12.1912, nel 1931 si arruola come volontario nella Regia Aeronautica. Nel 1934 si iscrive al partito fascista e, nel 1935, viene mandato in Libia, allora colonia italiana. Vi resta tre anni con le funzioni di pilota istruttore. Tornato in Italia viene trasferito alla base aerea di Cameri (NO) dove il 29 settembre 1939 diserta, rifugiandosi in Francia, a bordo di un piccolo e vecchio aereo, un Fiat CR 20. Resta in Francia qualche settimana e poi va in Finlandia dove trova la morte...

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