domenica 16 maggio 2010
Un libro sulla "mutazione" di Gianfranco Fini
«La conversione di Fini» è una storia più che una carriera
di Guido De Franceschi, Il Sole 24 Ore, 13 maggio 2010
L'etichetta di "compagno Fini", nata dall'imprevedibile percorso politico del presidente della Camera, è buona tutt'al più per la provocazione giornalistica. Il presunto scivolone gauchista si rivela una fola se si analizza con più attenzione la parabola del cofondatore del Pdl, in sempre più intenso odor di fronda: le sue «sono idee di sinistra? No. È un'aberrazione ottica pensare che lo siano». Ne è convinto Salvatore Merlo, giornalista men che trentenne del Foglio, autore di un bel saggio su Gianfranco Fini. Benché il libro sia stato licenziato per la stampa appena prima delle ultimissime turbolenze pidielline, rimane di enorme interesse per rintracciare la genesi della conversione che ha condotto Fini lontanissimo dal se stesso di qualche decennio fa. Una vicenda vissuta dentro tre partiti (Msi, An, e Pdl), ma in modo sempre personale, tutt'al più in compagnia di pattuglie di fedelissimi destinate a forti ricambi a ogni strappo del leader rispetto al suo passato. Al punto che oggi Fini si disseta perlopiù alla creativa fonte ideologica dei suoi nemici di un tempo, cresciuti nel campo seminato da Pino Rauti, suo antico antagonista nella conquista dello scettro missino...
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