L'indicibile della storia italiana. La domanda di fondo è: perché l'Italia dal 1969 è stata funestata dal terrorismo e dalla violenza politica con centinaia di morti e migliaia di feriti? Perché solo nel nostro paese? Tutte le inchieste giudiziarie hanno dato finora molta importanza al ruolo dei servizi segreti deviati, della P2, della Cia. Risultato: nessuna verità giudiziaria, nessuna verità storica. Rosario Priore, il magistrato che si è occupato di eversione nera e rossa, di Autonomia operaia, del caso Moro, di Ustica, dell'attentato a Giovanni Paolo II, qui prova a rispondere cambiando completamente scenario. E strumenti di analisi. Grazie ad anni di ricerche, testimonianze, prove, carte private, incontri con ex terroristi, agenti segreti e uomini politici anche stranieri, Priore ricostruisce uno scenario internazionale inedito per spiegare il terrorismo e la strategia della tensione in Italia, testimoniando la verità che finora nessuno ha potuto certificare attraverso le sentenze. Colpita la manovalanza (e non sempre), la giustizia si è infatti dovuta fermare senza arrivare a scoprire il livello più alto dei responsabili. Siamo stati in guerra, senza saperlo. L'egemonia del Mediterraneo, il controllo delle fonti energetiche ci hanno messo in rotta di collisione con l'asse franco-inglese che non ha mai sopportato il nostro rapporto privilegiato con la Libia. Ecco chi era il terzo giocatore dopo Urss e Stati Uniti.
sabato 5 giugno 2010
Un nuovo scenario per le stragi d'Italia
Fasanella Giovanni, Priore Rosario, Intrigo internazionale. Perché la guerra in Italia. Le verità che non si sono mai potute dire, Chiarelettere
L'indicibile della storia italiana. La domanda di fondo è: perché l'Italia dal 1969 è stata funestata dal terrorismo e dalla violenza politica con centinaia di morti e migliaia di feriti? Perché solo nel nostro paese? Tutte le inchieste giudiziarie hanno dato finora molta importanza al ruolo dei servizi segreti deviati, della P2, della Cia. Risultato: nessuna verità giudiziaria, nessuna verità storica. Rosario Priore, il magistrato che si è occupato di eversione nera e rossa, di Autonomia operaia, del caso Moro, di Ustica, dell'attentato a Giovanni Paolo II, qui prova a rispondere cambiando completamente scenario. E strumenti di analisi. Grazie ad anni di ricerche, testimonianze, prove, carte private, incontri con ex terroristi, agenti segreti e uomini politici anche stranieri, Priore ricostruisce uno scenario internazionale inedito per spiegare il terrorismo e la strategia della tensione in Italia, testimoniando la verità che finora nessuno ha potuto certificare attraverso le sentenze. Colpita la manovalanza (e non sempre), la giustizia si è infatti dovuta fermare senza arrivare a scoprire il livello più alto dei responsabili. Siamo stati in guerra, senza saperlo. L'egemonia del Mediterraneo, il controllo delle fonti energetiche ci hanno messo in rotta di collisione con l'asse franco-inglese che non ha mai sopportato il nostro rapporto privilegiato con la Libia. Ecco chi era il terzo giocatore dopo Urss e Stati Uniti.
Dallo stragismo al terrorismo internazionale: tre giocatori contro l'Italia
di Miguel Gotor, Il sole 24 ore, 23 maggio 2010
Iniziare a leggere il libro intervista Intrigo internazionale. Perché la guerra in Italia. Le verità che non si sono mai potute dire (Chiarelettere, euro 14) è come passeggiare attraverso i viali e le geometriche prospettive di un giardino all'italiana con due amici che parlano fra loro: l'uno è un giornalista e studioso di queste vicende, Giovanni Fasanella, che sa porre le giuste domande, l'altro è un magistrato di lunga esperienza, Rosario Priore, che ha dedicato la sua vita professionale a indagare sul caso Moro, sulla strage di Ustica, sul tentato omicidio di Giovanni Paolo II e sui principali casi di eversione degli ultimi trent'anni. Il perno della discussione ruota intorno a una domanda semplice nella sua brutalità: per quale ragione l'Italia, dal 1969 in poi, è stata dilaniata da una violenza politica diffusa di opposto colore che ha assunto le forme dello stragismo e quelle dell'omicidio selettivo provocando centinaia di morti e migliaia di feriti?...
La lunga scia di una tragedia
di Miguel Gotor, Il sole 24 ore, 8 maggio 2010)
Il 1980 fu un anno terribile per l'Italia perché il terrorismo raggiunse l'apice della sua spinta sovversiva. Ormai la memoria di quegli eventi si fa confusa o è del tutto assente: confusa per chi c'era e, davanti a una minestra fumante, guardava il telegiornale in silenzio, come se ascoltasse un quotidiano bollettino di una guerra incivile; assente per chi non c'era e non è stato educato a ricordare.
In quel tragico anno il terrorismo "rosso" (le Br, Prima linea, il pulviscolo di organizzazioni nate per imitare i fratelli maggiori) uccise 24 uomini; quello "nero" (con i Nar) ne assassinò 4, rendendo inoltre la sua manovalanza disponibile a perpetrare il più grave attentato della storia repubblicana, quello della stazione di Bologna, dove il 2 agosto 1980 morirono 85 persone...
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