domenica 3 luglio 2011
Altri complotti. Un romanzo per l'estate
Antoine Bello: I falsificatori, Fazi, Roma 2011
Questa è la storia di un’organizzazione segreta internazionale, il CFR (“Consorzio per la Falsificazione della Realtà”), che da tempo immemore, senza che nessuno ne abbia mai sospettato l’esistenza, reinventa il reale per fini e moventi ignoti ai suoi stessi membri. Questa è la storia di cosa si nasconde dietro ad alcuni degli eventi che hanno costituito le fondamenta stesse del nostro tempo: di Laika, la cagnetta lanciata nello spazio, che non è mai esistita; di Cristoforo Colombo, che non hai mai scoperto l’America; dei “presunti” archivi della Stasi; del crollo delle Torri Gemelle, e di una guerra in Medio Oriente giustificata da una montagna di menzogne. Questa è la storia di un gruppo di infiltrati geniali che, un giorno dopo l’altro, hanno stabilito le coordinate della tua vita, i tuoi punti di riferimento, le tue idiosincrasie, le tue certezze. Perché il tuo tempo, così come il tempo di chi ti ha preceduto, è opera loro. Ed è la storia di un giovane uomo, ingaggiato dal CFR, che tenterà di comprendere per chi o cosa in realtà lavori. Narrazione vertiginosa e paranoica, opera d’avventura, di spionaggio e d’attualità insieme, “I falsificatori” catalizza le ossessioni di Borges, Dick e Le Carré in un thriller nel quale, dietro la riflessione sull’informazione e la rappresentazione del mondo, si staglia l’ombra di uno scrittore-demiurgo che ci conduce dove vuole, qualunque sia lo scenario descritto. E noi gli crediamo sempre, anche quando non vorremmo. Perché, in quello che egli ci racconta, l’illusione di realtà è tale da darci un brivido, e la memoria di un dubbio o di un sospetto che abbiamo nutrito un tempo, poi dimenticato, e che solo ora trova finalmente un nome.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento