domenica 3 luglio 2011
Simboli della modernità
Francesca L. Viano: La statua della libertà. Una storia globale, Laterza, Roma-Bari 2011
Alle cinque del mattino del 17 giugno 1885 la fregata Isère gettò l'ancora all'ingresso di New York, dopo un mese di navigazione tra tempeste oceaniche. A bordo, divisa in blocchi numerati e distribuita in 214 casse, portava la statua della libertà. Dopo essere stata assemblata da un'equipe di operai italiani e degnamente celebrata, la statua avrebbe cominciato la propria vita americana. Una vita ricca di successi: sarebbe diventata protagonista di film e la sua silhouette sarebbe stata stampata su jeans, magliette e bevande. Ma da dove veniva la statua? Che cosa rappresentava? E quali sono le origini della sua popolarità mediatica? Questa è la storia inedita della statua più famosa al mondo e della vita del suo artefice, lo scultore alsaziano Frédéric-Auguste Bartholdi. È la storia di un sogno a lungo perseguito, di come Bartholdi sia riuscito a realizzarlo e quali circostanze culturali e politiche lo abbiano favorito. Il lettore verrà condotto nel cuore di Parigi e, insieme a Bartholdi, negli atelier dei pittori e nelle aule delle università. Ma seguirà anche Bartholdi nella ricerca instancabile di modelli per la sua statua e di luoghi nei quali collocarla: da Londra alle rive del Mar Rosso, dalle soglie del mitico regno di Saba all'Abissinia, da Pompei a Saint-Louis. Si arriverà quasi a vedere la statua illuminare le rive del Mar Rosso o il fiume Schuylkill, a Philadelphia, prima di assistere, passo dopo passo, alla sua costruzione a New York e al suo lancio pubblicitario.
Sergio Luzzatto, Domenica del Sole 24 Ore, 03 luglio 2011
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