domenica 14 agosto 2011

Scenari geopolitici o esorcismi autoconsolatori?

Ian Morris: Why the West Rules—For Now: The Patterns of History, and What They Reveal About the Future, New York: Farrar, Straus and Giroux 2010;

Sometime around 1750, English entrepreneurs unleashed the astounding energies of steam and coal, and the world was forever changed. The emergence of factories, railroads, and gunboats propelled the West's rise to power in the nineteenth century, and the development of computers and nuclear weapons in the twentieth century secured its global supremacy. Now, at the beginning of the twenty-first century, many worry that the emerging economic power of China and India spells the end of the West as a superpower. In order to understand this possibility, we need to look back in time. Why has the West dominated the globe for the past two hundred years, and will its power last?
Describing the patterns of human history, the archaeologist and historian Ian Morris offers surprising new answers to both questions. It is not, he reveals, differences of race or culture, or even the strivings of great individuals, that explain Western dominance. It is the effects of geography on the everyday efforts of ordinary people as they deal with crises of resources, disease, migration, and climate. As geography and human ingenuity continue to interact, the world will change in astonishing ways, transforming Western rule in the process.
Deeply researched and brilliantly argued, Why the West Rules--for Now spans fifty thousand years of history and offers fresh insights on nearly every page. The book brings together the latest findings across disciplines--from ancient history to neuroscience--not only to explain why the West came to rule the world but also to predict what the future will bring in the next hundred years.

Laurence C. Smith: 2050. Il futuro del nuovo nord, Einaudi, Torino 2011

2050 è la vivida descrizione scientifica di come potrà essere la Terra fra quarant'anni. La ricerca più avanzata individua quattro forze motrici destinate a cambiarlo: la tendenza demografica, la domanda di risorse naturali, il cambiamento climatico e la globalizzazione. La popolazione mondiale è in rapida crescita, le specie selvatiche stanno scomparendo, l'ambiente è degradato e il costo delle risorse naturali, dal petrolio all'acqua, non fa che aumentare. Quale mondo lasceremo ai nostri figli e nipoti? Laurence C. Smith sviluppa i principali risultati che emergono dai dati fisici mondiali: le nazioni più vicine al Circolo polare artico diventeranno sempre più floride, potenti e politicamente stabili; i paesi più vicini all'Equatore dovranno affrontare i drammatici problemi della carenza idrica, dell'invecchiamento della popolazione e di megalopoli affollate e insidiate dai costi crescenti dell'energia e dalle alluvioni lungo le coste di mari e fiumi. La tesi dello scienziato è che la pressione globale trasformerà la parte più settentrionale del pianeta in un luogo di frenetiche attività, di maggior valore strategico e importanza economica. Smith unisce la lezione della geografia e della storia alle previsioni basate sui modelli più all'avanguardia e alle analisi più recenti su dinamiche del clima, riserve di materie prime, età delle popolazioni e crescita economica.

SACCHI MATTEO, IL GIORNALE del 13/8/2011 a pag. 27
MASCHERONI LUIGI, IL GIORNALE del 13/8/2011 a pag. 27

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