venerdì 7 ottobre 2011

Ribellismo e terrorismo nell'Italia di fine Ottocento

Erika Diemoz: A morte il tiranno, Einaudi, Torino 2011

Gli anarchici italiani furono, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, la prima minaccia terroristica globale: le polizie di tutto il mondo li cercavano e li temevano, mentre loro colpivano obiettivi di primaria importanza (primi ministri, teste coronate) in molti paesi europei. Dal punto di vista della storia d'Italia, il culmine fu raggiunto con il regicidio di Umberto I, compiuto da Gaetano Bresci il 29 luglio 1900. Come mai gli anarchici italiani (spesso emigranti) ricorsero alla violenza politica su una tale scala? Quale fu la reazione degli apparati di repressione e che effetti ebbe sul nascente Stato unitario? E come mai in Italia nascono terroristi, ma non rivoluzionari?

PAOLO MIELI, CORRIERE DELLA SERA del 4/10/2011 a pag. 44/45

Bibliografia

Violenza individuale e pensiero libertario
(4 ottobre 2011) - Corriere della Sera


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