giovedì 17 novembre 2011

Una contabilità dell'orrore con poco senso storico

Matthew White: Il libro nero dell'umanità, Ponte alle Grazie

Si può scrivere una storia universale delle atrocità? E se ne può stilare una classifica? Come confrontare misfatti avvenuti in tempi e contesti tanto diversi? Secondo Matthew White, bibliotecario statunitense, ricercatore indipendente specializzato in «atrocitologia», un criterio perfetto non c’è, dunque non rimane che il nudo numero delle vittime: come dice l’autore, «il numero di cui si ha sempre voglia di discutere». Utilizzando le migliori fonti di statistica storica, e compiendo uno studio comparativo senza precedenti, White ricostruisce così i cento avvenimenti più sanguinosi, per un totale di mezzo miliardo di morti, dalla seconda guerra persiana del V secolo avanti Cristo fino al Congo e al Sudan dei nostri anni, passando per decine di eventi meno noti: quanti di voi avrebbero immaginato al sesto posto la rivolta ottocentesca dei Taiping in Cina, con venti milioni di vittime?
A ciascuna «atrocità» White dedica un capitolo, e in ogni capitolo avvolge i numeri grezzi con una cronaca militare, politica e sociale di grande utilità e ricca di aneddoti e curiosità inedite, spesso intrisa di ironia e sarcasmo verso l’umana crudeltà e stupidità. Faceto, profondo, duramente realistico, mai ideologico eppure sempre schierato dalla parte delle vittime, Il libro nero dell’umanità, promette di appassionare in tutto il mondo non solo gli amanti della storia, ma chiunque nutra dubbi sulle nostre «magnifiche sorti e progressive».

Matthew White's Homepage

Monumentale opera dell’americano White. Nel "Libro nero dell’umanità" ha schedato i conflitti della storia. Contando mezzo miliardo di morti
di Luigi Mascheroni - il Giornale 17 novembre 2011
Alessandro Zaccuri  Avvenire 16 novembre 2011


1 commento:

donadriano ha detto...

Una contabilità dell'orrore con poco senso storico
che cosa aggiunge il senso storico (l'opinione di chi legge) alla morte di una persona? morire per una causa giusta o sbagliata cambia il senso della morte?