martedì 29 maggio 2012

Parlare di rivoluzione e anarchia e lavorare per la rigenerazione del capitalismo


David Graeber: Critica della democrazia occidentale. nuovi movimenti, crisi dello stato, democrazia diretta, Eleuthera


È nei nuovi movimenti sociali estranei alle istituzioni e alle mitologie prevalenti che oggi si vede all'opera un ideale democratico capace di mobilitare dal basso l'intera società. E il futuro della democrazia sta proprio lì.


Nonostante la civiltà occidentale rivendichi l'invenzione della democrazia, Graeber ci mostra come in molte società «altre» ci siano state, nel tempo e nello spazio, forme democratiche basate sull'auto-organizzazione comunitaria ben lontane dal paradigma occidentale gerarchico e disegualitario. Non solo, nello stesso Occidente stiamo assistendo alla nascita tumultuosa di nuovi movimenti di critica radicale dell'esistente che stanno sperimentando una molteplicità di processi decisionali egualitari fondati su pratiche orizzontali e modalità di condivisione. Proprio questi esperimenti sociali in atto dimostrano come la democrazia sia un'invenzione molto più ricca e articolata della riduttiva concezione statuale imposta dall'Occidente come modello unico. Anzi, è proprio questo modello a essere oggi in crisi, perché è fallito il suo progetto di coniugare le procedure democratiche con i meccanismi coercitivi dello Stato e dunque creare democrazie nel senso pieno del termine.

David Graeber: La rivoluzione che viene. Come ripartire dopo la fine del capitalismo, Manni

Scheda editoriale
Il capitalismo è oramai al tramonto. Entro un paio di generazioni non esisterà più, perché è impossibile mantenere un ritmo di crescita infinito su un pianeta dalle risorse finite.

Eppure, di fronte a questo scenario, la reazione istintiva è di aggrapparsi a ciò che esiste perché non si riesce a concepire un’alternativa che non sia ancora più oppressiva e distruttiva.
Ma è l’immaginazione politica ad aver raggiunto un vicolo cieco, oppure è il capitalismo stesso a sistematizzare la depressione, a toglierci scientemente la capacità di pensare un altro futuro?
Secondo Graeber, è proprio il potere economico e politico a indurci a credere che non vi siano soluzioni differenti da esso. È un sistema pronto perfino ad autodistruggersi, piuttosto che tentare strade diverse.
Graeber sonda molti terreni: la politica, l’economia, la violenza, i movimenti di protesta, l’alienazione e la creatività, alla ricerca di tracce di speranza nei luoghi più inattesi.
E dimostra che ripartire non è così impossibile come sembra, che alcune pratiche comuniste, e anarchiche, sono già insite nell’uomo, nella società.
Si può solo ricominciare: creare un nuovo linguaggio, un nuovo sentire comune, una strategia di sviluppo sostenibile, un’altra solidarietà.

PAMPHLET - L'attitudine anarchica del XXI secolo. Da Seattle a Occupy Wall Street
L'ambivalente renaissance libertaria analizzata alla luce del tortuoso sviluppo dei movimenti sociali. La «Critica della democrazia» (Eleuthera) e «La Rivoluzione che viene» (Manni), due saggi recenti dell'antropologo libertario David Graeber

APERTURA - Benedetto Vecchi il manifesto 2012.05.29 - 11 da dirittiglobali

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