domenica 10 marzo 2013
I Romani conoscevano l'America ma giustamente ne avevano tenuto nascosta la rotta
L'esame del Dna dimostra che ci sono anche semi di girasole nelle pastiglie ritrovate nel relitto di una nave affondata nel Tirreno nel II secolo avanti Cristo. Ma il fiore venerato dagli inca non era stato portato in Europa dai Conquistadores?
Redazione - Sab, il Giornale 09/03/2013
Gli antichi Romani commerciavano con le Americhe?
La Stampa 10.3.13
Gli antichi Romani avevano navigato fino alle Americhe? Ne è convinto il
divulgatore scientifico Elio Cadelo, che ha tenuto una conferenza a
margine della rassegna bolognese di cinema archeologico «Storie dal
passato». A sostegno delle sua tesi ha citato le analisi del Dna dei
farmaci fitoterapici rinvenuti in una nave romana naufragata davanti
alle coste toscane tra il 140 e il 120 a.C. Sull’imbarcazione viaggiava
anche un medico, del quale il relitto ha restituito il corredo: fiale,
bende, ferri chirurgici e scatolette chiuse contenenti pastiglie molto
ben conservate. Tra gli altri reperti, ha fatto osservare Cadelo, due
piante officinali «che hanno destato forte perplessità fra gli studiosi:
l’ibisco, che poteva solo provenire da India o Etiopia, e, soprattutto,
i semi di girasole». Ma il girasole, secondo le cognizioni fino a ora
accettate, arrivò in Europa solo dopo la conquista spagnola delle
Americhe: il primo a descriverlo fu Pizarro, raccontando che gli Inca lo
veneravano come l’immagine della loro divinità solare.
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