domenica 17 marzo 2013
Keplero, Galileo e il cannocchiale
Risvolto
Ottobre 1601. Ai funerali dell’astronomo e matematico Tycho Brahe, il
suo successore Johannes Keplero si appoggia su un bastone ricevuto in
eredità dal defunto: il bastone di Euclide. Ciò che il resto del mondo
ignora è però che il bastone è cavo e che Keplero vi ha nascosto
preziose osservazioni astronomiche sottratte all’avidità degli eredi di
Tycho. Keplero, oltre a scoprire le tre leggi destinate a rivoluzionare
la nostra visione dell’Universo, si è anche dedicato allo studio
dell’ottica ed è il solo uomo in grado di comprendere a fondo il
funzionamento del cannocchiale di Galileo. Lo scienziato italiano,
geloso delle proprie scoperte, scrive a Keplero senza rivelare quasi
nulla delle osservazioni compiute con il cannocchiale, esponendogli i
suoi dubbi sotto forma di enigmi. Keplero saprà risolverli? Un grande
romanzo “di uomini e di idee”, che svela aspetti poco noti e
sorprendenti del rapporto tra i due scienziati, mettendo in luce la
complessa personalità di Keplero.
di Giuseppe Ceretti Domenicale 11 marzo 2013
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