I giovani contro il Parlamento per la guerra all'Austria
mercoledì 6 marzo 2013
Movimenti giovanili, politica e fischi per fiaschi
Catia Papa: L' Italia giovane. Dall'Unità al fascismo, Laterza
Risvolto
Nel 1914-15 la gioventù colta volle la guerra, si riversò nelle piazze
d’Italia per forzare gli equilibri politico-istituzionali e trascinare
il paese nel conflitto mondiale. L’immagine di una ‘rivoluzione
giovanile’ agita in odio al materialismo borghese informò la propaganda
politica ben oltre la guerra. Si trattò davvero di una rivolta? Se lo
fu, si compì nel segno di una cultura nazionalista respirata sui banchi
di scuola e nelle pratiche del tempo libero dei giovani borghesi negli
anni precedenti. Creare un circolo studentesco e mobilitarsi in favore
dei ‘fratelli irredenti’, provarsi in ascensioni alpine alle frontiere
del Regno o vogare sul Tevere, frequentare il tiro a segno o fondare un
battaglione studentesco: questi i moderni esercizi di
responsabilizzazione sociale e nazionale di quella gioventù. Alla prova
della guerra i giovani mostrarono di aver appreso il lessico della
nazione in armi, concedendosi all’uso della violenza di piazza per
affermare il proprio diritto a determinare il destino nazionale. La
guerra restituì infine all’ammirazione dei più giovani una schiera di
reduci-studenti ormai decisi a proseguire la lotta anche sul fronte
interno.
I giovani contro il Parlamento per la guerra all'Austria
di Paolo Mieli Corriere 5.3.13
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